Scuole e lavori, gioie e dolori, verrebbe da dire. Non solo perché - nonostante gli 80 milioni di fondi Pnrr - la coperta resta troppo corta (specie quando si parla di palestre), ma perché i cantieri vanno gestiti, in particolare là dove si ponga il tema delicato della compresenza con le attività scolastiche.
“I più fortunati hanno un cantiere per nuove scuole, ma ci sono istituti dove stiamo andando a migliorare sismicamente e dal punto di vista energetico mentre gli studenti fanno lezione” sintetizza il consigliere provinciale Davide Sannazzaro, titolare della delega scolastica che riguarda tutti gli istituti superiori della Granda: “Cuneo - precisa - ospita 7mila dei 25mila studenti superiori della provincia. Un trend costante, perché la qualità delle scuole è di ottimo livello e dal punto di vista trasportistico la città è agevolata”. In municipio il rappresentante della Provincia ha fatto il punto della situazione insieme ai consiglieri comunali, nel corso di una riunione di commissione convocata dopo un ordine del giorno di Cuneo Mia.
Si comincia dal liceo Classico, finito nell’occhio del ciclone in questi mesi dopo i controlli dello Spresal e la multa per irregolarità sulla sicurezza. “Le piogge e i problemi hanno rallentato il cantiere” ammette Sannazzaro, spiegando che “in accordo con il dirigente scolastico Parola abbiamo ricollocato 15 classi, tutto il liceo classico e il biennio, alla scuola ‘Andrea Fiore’. Vuol dire un esborso per la Provincia, ma questo ci permetterà di andare più veloci con il cantiere e di non avere i ragazzi sul posto”. Il primo lotto è stato completato dal punto di vista strutturale e del rifacimento del tetto, ora sono in corso i lavori impiantistici interni. In questi giorni si avvieranno l’adeguamento sismico del lato verso via XX Settembre e gli interventi di efficientamento energetico, per 1 milione e 750mila euro. La palestra sarà utilizzabile da ottobre, mentre per il prossimo anno scolastico si prevede di rimettere in sede le classi.
Alle magistrali “De Amicis” si sta definendo l’efficientamento energetico e completando l’adeguamento sismico, rimangono da fare alcuni interventi di completamento e ripristino del cortile: “In questo caso abbiamo fatto tutto con le classi in loco” precisa il titolare della delega provinciale. In fase di chiusura anche il capitolo più importante, ovvero la costruzione ex novo del futuro istituto “Grandis” sui terreni dell’ex Provveditorato di corso De Gasperi. Un progetto del costo di oltre 19 milioni e 400 mila euro, con palestra e campo da basket annessi, che ospiterà circa 1200 studenti trasferiti dall’attuale complesso di corso IV Novembre e dall’Ipsia: “Le strutture saranno completate entro la fine di ottobre” conferma Sannazzaro.
In questo modo saranno liberati tre spazi in città. Anzitutto la sede principale del “Grandis”, di proprietà della Regione. C’è il tema del Teatro ex Gil, posto più volte dal gruppo Cuneo per i Beni Comuni,
che vorrebbe farne un’“isola delle arti” a servizio del quartiere:
“La sindaca ha chiesto di sapere se la Provincia avesse programmi sull’edificio e non li ha al momento. Ci è stato domandato perciò di concertare con la città qualsiasi mossa successiva”. Poi c’è la succursale di via Mazzini, sede dell’indirizzo Tecnico-Turistico, dove con 130mila euro la Provincia ha rifatto i bagni e intonacato le classi: in programma la costruzione dell’ascensore per i disabili e il rifacimento dei servizi in palestra. Nella terza sede dell’istituto, quella di via Cacciatori delle Alpi, il Pnrr ha finanziato ulteriori interventi.
Il vero nodo da risolvere è quello delle palestre: “Stiamo costruendo una nuova scuola da più di mille studenti in una zona senza palestre: un’altra problematica su cui stiamo riflettendo è quella dell’Itis, che ha ancora una serie di classi nei container”. La gestione delle palestre è oggetto di reprimende da parte di Maria Laura Risso (Centro per Cuneo), nella duplice veste di consigliera comunale e insegnante: “Ritengo manchi una programmazione di ampie vedute sulle necessità delle scuole superiori” dice. Nel nuovo “Grandis”, in particolare, sarebbero dovute sorgere due palestre: “Poi ci è stato detto che sarebbe stata una, ma molto ampia. È una scelta scellerata, i ragazzi non avranno la possibilità di fare un’attività fisica adeguata: bisognerà lavorare in compresenza e alcune classi non avranno nemmeno quella ‘mezza palestra’. Dovranno muoversi sul territorio sperando che faccia bello, in modo che sia utilizzabile anche il campo di atletica”. È questione di soldi che mancano, riconosce il “portavoce” della Provincia: “L’aumento di costi ha fatto sì che da una valutazione di 17 milioni si sia passati a oltre 19 milioni. Economicamente non ci stavamo dentro”. Sannazzaro offre però una soluzione “tampone” per i trasferimenti dal liceo Artistico, dopo la perdita dello spazio alla Cuneese Tennis: “Per quest’anno, avendo fondi per il trasporto disabili, possiamo costruire un progetto. Ma non garantisco sul futuro”.
Il punto è che oltre a tagliare nastri bisogna pensare alla manutenzione e alle esigenze quotidiane, cosa su cui il piano di ripresa varato dall’Ue presenta aspetti paradossali: “Con il Pnrr abbiamo ricevuto 80 milioni, il problema è la spesa corrente. È più facile per noi costruire una nuova scuola che aggiustare un gabinetto: questa è veramente una grande problematica”. A chi critica l’azione del presidente della Provincia, l’esponente dem Sannazzaro - con grande fair play, essendo candidato in una lista avversaria - ribatte: “Con Robaldo mi sono trovato molto bene dal punto di vista amministrativo, perché insieme abbiamo saputo dare le giuste priorità: il bilancio è stato diviso a metà tra scuole e strade e questa non è stata una cosa facile. Se le richieste sulle scuole sono tante, sulle strade sono tantissime”.