La ripartenza del turismo estivo degli stranieri in vacanza in Italia vale 11,2 miliardi per il terziario in spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Bankitalia in riferimento al tweet della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sull’importanza di riavviare il turismo in Europa.
L’Italia è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 23,3 milioni di viaggiatori stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Italia per effetto delle limitazioni agli spostamenti e per le preoccupazioni sulla diffusione del contagio. Si tratta di un vuoto pesante nel periodo da giugno a settembre che purtroppo non è stato compensato dalla svolta vacanziera patriottica degli italiani.
“Il ritorno degli stranieri in vacanza in Italia ed in Piemonte – evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato confederale di Coldiretti Cuneo – è strategico per l’ospitalità turistica e perla ripartenza concreta dell’economia dei nostri territori. Ad essere avvantaggiate saranno soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 300 agriturismi piemontesi dove gli stranieri rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti. Basti pensare che la Provincia di Cuneo, fino al 2019, registrava quasi 2 milioni di presenze delle quali circa 800.000 turisti stranieri provenienti da Germania, Svizzera, BeNeLux e Francia”.
“È importante che con l’avanzare della campagna di vaccinazione e l’apertura delle frontiere – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – si proceda anche alla ripartenza delle attività di ristorazione a pranzo e cena, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il cibo infatti è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti negli agriturismi di Terranostra e Campagna Amica o ristoranti, pizzerie, trattorie , ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche”.