Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
leggo dell’ennesima polemica tra i Sindaci di Cuneo e Boves in merito alla Pedancola sul Gesso e, sinceramente, la cosa mi procura un moto di stizza. Periodicamente la faccenda salta fuori e parte il “si fa o non si fa?”; scambi di accuse, di dichiarazioni d’intenti, di smentite e così via. Insomma cari Signori, se non la volete fare non fatela ma smettetela di farla diventare una faccenda ideologica.
Qui non si tratta di politica ma solamente di Amministrazione della cosa pubblica; migliaia di cittadini di entrambi i Comuni, senza campanilismi, la vorrebbero; un’intera generazione alla quale appartengo negli anni 60/70 di domenica ha attraversato quella che chiamavamo la “Pianca di Mellana” per andare a fare “marenda sinoira” alla “Piola di Mellana” (che forse non esiste nemmeno più) con pane e salame, formaggio e acciughe al verde, magari portandosi la chitarra per finire la giornata cantando prima le canzoni di Guccini e De André finendo poi con le canzoni della piola cantate con gli anziani locali; la mia generazione ha dei bei ricordi mentre i giovani non potranno mai sapere cosa possa significare.
E questo perché? Perché due Sindaci si fanno i dispetti; certo, si affacciano le elezioni amministrative e bisogna pur darsi da fare! Se continua così magari salterà fuori qualcun altro che cercherà di cavalcare la tigre accusando l’attuale Amministrazione di immobilismo come ha già fatto sulla questione del quadrilatero della Stazione di Cuneo presentandolo come una zona invivibile alla stregua di certe disastrate periferie metropolitane ed ha continuato poi parlando del Centro Storico (ex Cuneo Vecchia). Lasciate perdere la “Pedancola” e lasciate che la nostra generazione coltivi i ricordi e quando non ci saremo più i giovani non sapranno nemmeno che è esistita e voi avrete risparmiato un bel po’ di soldini.
Lettera firmata