"Quando alla fine della vendemmia sei aziende su dieci tra quelle
controllate risultano inadempienti, non stiamo parlando solo di poche mele marce. È l’intero sistema a essere malato, un sistema che continua a mettere il profitto prima delle persone e che necessita di una riforma strutturale profonda,” afferma la Consigliera regionale Marro, denunciando con forza le criticità emerse dai controlli durante la vendemmia.
A proposito di un incontro avvenuto qualche settimana fa con Yvan Sagnet, attivista camerunense e fondatore del marchio etico "No Cap" in Puglia, Marro ha sottolineato l'importanza di impegnarsi per un cambiamento radicale che sia davvero radicale. "Yvan Sagnet ha detto una grande verità: non si può parlare di dignità finché c’è chi sfrutta e chi viene sfruttato. Non possiamo accettare che l’agricoltura, una risorsa chiave per la nostra terra, si fondi sullo sfruttamento dei più vulnerabili".
Per Marro è il momento di investire sull'innovazione sociale e di promuovere una politica imprenditoriale che tenga conto non solo del profitto economico, ma anche del benessere ambientale, sociale e umano. Ma è anche necessario un intervento strutturale e sistemico che unisca i controlli mirati a un approccio integrato che tenga conto delle condizioni abitative, della formazione, dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, e del diritto alla socialità.
“Vogliamo un territorio in cui i diritti di tutte e tutti siano garantiti. La dignità dei lavoratori non è negoziabile. Ogni irregolarità non è solo un problema individuale, ma il fallimento di un’intera comunità,” conclude Marro. Il messaggio è chiaro: occorre un cambiamento profondo e duraturo, in cui tutti gli attori coinvolti si impegnino a tutelare i diritti e la dignità dei lavoratori agricoli, per un futuro equo e sostenibile.