Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
ma vi rendete conto una buona volta della necessità di realizzare il progetto di un nuovo traforo nelle Alpi Marittime per collegare il Piemonte occidentale con la Francia del Sud? Non erano degli incompetenti, non erano dei folli coloro che negli anni 1990 sostenevano con studi, progetti, indagini, dibattiti, spese, la risoluzione di un nuovo asse stradale transalpino con l‘itinerario Valle Stura-Val Tinèe (Mercantour).
Oggi siamo al culmine. La situazione dei trasporti in questa area geografica che è di interesse nazionale non è più sostenibile. Qualcuno autorevole, qualche organizzazione, qualche istituzione deve pur affrontare questo stato di fatto: necessità e lungimiranza. Ma per affrontarlo nei tempi correnti, e non nel futuro del mai, è inevitabile ricollegarsi a quello che è stato pensato e fatto negli anni passati.
Dissotterrate la documentazione predisposta dalla Sitraci e custodita in Regione. Ridestate l’interessamento della Camera di Commercio, della Federazione Italiana Trasporti, dell’Unione Industriale, dell’Anas. Consultate chi, con cognizione si è occupato per anni del progetto (Revelli, Quaglia, Dardanello, Menardi). Rispolverate le lettere-documento della Provincia. Riconsiderate i dibattiti del Consiglio provinciale. Rileggete i servizi giornalistici di Gianfranco Collidà, Gipo Garassino, Claudio Puppione. Non c’è da partire da zero, tutt’altro.
Ma piantamola di avere paura delle idee d’avanguardia; di avere paura di prendere decisioni contro ambientalisti, bastian contrari, dissidenti, incompetenti e personalistici interessi elettorali. E preoccupiamoci degli interessi altalenanti dei francesi.
A partiti, parlamentari, sindaci, amministratori locali non chiediamo autocritiche per l’imprevidenza, l’immobilismo, le divisioni, le polemiche del passato; chiediamo attenzione, applicazione, impegno.
Per concludere, non si può, non si può non fare un accenno alla variante di Demote in Valle Stura. Giuste le rivendicazioni di associazioni e cittadini che sono mobilitati per i gravi problemi di inquinamento e di transitabilità dei loro Comuni. Ma la circonvallazione di Demonte ha da essere intesa come propedeutica al collegamento e ai trasporti fra l’Italia e la Francia. Quante volte, con articoli ai giornali e riunioni abbiamo cercato di avvertire che l’argomento di fondo su cui fare pressione a livello parlamentare e ministeriale è la ineludibilità di un improcrastinabile collegamento alternativo al Colle della Maddalena e contemporaneamente la sostenibilità del traffico del traffico in Valle Stura. Ma anche qui, i più ingenui o sprovveduti, o i più furbi, ritengono che “per raggiungere la Francia non si può pensare di passare per la statale 21”. Bene, salvo poi essere contrari ad un inevitabile nuovo traforo nelle Alpi Marittime.
Grazie per l’attenzione, distintamente.
Paolo Chiarenza (ex consigliere provinciale)
Guido Giordana (sindaco di Valdieri)