"Fermo da febbraio 2020, il settore del divertimento, spettacolo ed intrattenimento notturno continua la sua agonia, senza vedere la luce, solo false promesse di riapertura, regolarmente disattese nonostante il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico". Si apre così il comunicato stampa diffuso da Confcommercio Cuneo nella giornata di oggi. Una delegazione composta dal presidente Luca Chiapella, Federica Toselli, presidente del Sindacato Discoteche e Locali
da ballo Silb-Fipe-Confcommercio della Granda e dal Segretario Generale Marco Manfrinato, è stata ricevuta dal Prefetto di Cuneo Dr.ssa Fabrizia Triolo, presente il Questore Dr. Nicola Parisi, ai quali è stata illustrata la situazione del settore, l’unico ad essere ancora fermo ed i bisogni urgenti per una ripartenza quanto mai necessaria e vitale.
“Le imprese del settore – dichiara Federica Toselli, presidente Silb-Fipe-Confcommercio – sono stremate, hanno bisogno che venga risolto il problema che sta alla base della loro chiusura, visto anche il dilagare del ballo abusivo che non considera nel modo più assoluto le norme fino ad ora approvate, siamo in mano a quella che è già stata definita la 'mala movida'. Abbiamo convinto gli associati a restare diligentemente fermi, pur nel caos più completo degli assembramenti senza regole, feste abusive e consumo di alcool in varie zone del territorio. Abbiamo responsabilizzato la Categoria perché le imprese svolgano l’attività nel rispetto assoluto delle norme e della prevenzione di ogni tipo di incidente, perché siamo convinti che l’intrattenimento rappresenta un esclusivo motivo di socializzazione e divertimento. Abbiamo suggerito l’apertura in totale sicurezza mediante l’esibizione del green pass, con accoglienza in location controllate ed a norma, siamo rimasti inascoltati quando abbiamo proposto l’esperimento pilota per la riapertura dei locali di intrattenimento sicuro”.
Prosegue il comunicato: "Silb-Fipe e Confcommercio si chiedono se debbano continuare le feste abusive, gli assembramenti fuori controllo e se i giovani debbano continuare nel nomadismo alcoolico. Entro lo scorso 10 luglio il Governo avrebbe dovuto definire la data di apertura dei locali di intrattenimento e spettacolo; in vista di tale data le aziende hanno sistemato gli ambienti dopo un anno di chiusura, reperito il personale, fatto gli ordini per il materiale di consumo, contrattualizzato artisti, preparandosi con zelo. Il 22 luglio scorso il Governo ha reiterato la sospensione, al contrario di Grecia, Inghilterra, Spagna, Croazia e Germania. La base associativa di settore ritiene il perdurare della situazione – a torto o a ragione - come una beffa, in quanto da un lato si impedisce lo svolgimento di attività legalmente autorizzate in sicurezza totale, mentre dall’altro risultano chiaramente insufficienti i controlli per impedire gli intrattenimenti illegali ed abusivi in qualsiasi forma e luogo".
Nella stessa mattinata di oggi i vertici di Silb-Fipe ed Assointrattenimento hanno incontrato a Roma il Capo di Gabinetto del Ministro Roberto Speranza, Goffredo Zaccardi, al quale hanno riproposto la ferma necessità di riaprire i locali da ballo, chiusi da ormai 18 mesi, vincolandone l’accesso ai possessori di green pass e prevedere misure di ristoro calcolate sulla base dei fatturati perduti. È stato rinnovato l’appello al Governo per interrompere un lockdown che dura dal primo giorno di pandemia.
“Grazie all’attenzione ricevuta da parte di S.E. il Prefetto e del Questore – dichiara Federica Toselli –, ci auguriamo che vengano approvati provvedimenti immediati ed efficaci per chiudere una stagione ingiusta e discriminatoria, restando inalterata la fiducia nelle istituzioni e tenendo in debita considerazione le proposte costruttive sin qui formulate”.
“Siamo al fianco – interviene Luca Chiapella – delle discoteche, dei locali da ballo, del mondo dell’intrattenimento, divertimento, della musica e dello spettacolo, ai quali da troppo tempo è impedito di poter lavorare e svolgere la loro importante funzione sociale ed economica; troppe famiglie sono alla fame senza gli opportuni ristori”.