Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice da Borgo San Dalmazzo. Il tema è quello dello spostamento del plastico Cunifer dalla stazione ferroviaria, di cui abbiamo parlato ieri in
questo articolo.
Dopo gli anni, non certo esaltanti, dell’amministrazione del Sindaco Beretta, la elezione della giunta della Sindaca Robbione, contavamo sulla sua lunga esperienza amministrativa, sperando in un cambiamento di velocità, un doveroso coinvolgimento dei cittadini nella gestione della città sprofondata nel “non fare nulla”. Speranza vana e deludente!
Una cittadina senza iniziative per i giovani, che preferiscono andare altrove perché a Borgo non c’è nulla, e sono senza futuro. Dormitorio provvisorio per anziani e per cittadini che si muovono verso Cuneo, Torino o altrove. Borgo è una cittadina sporca, ricca solo di escrementi di animali sulle panchine con attività commerciali sempre più in chiusura, e senza stimoli per aprirne di nuove. L’ultima edizione della famosa “Fiera Fredda”, la 453° edizione, è la dimostrazione evidente di una mediocre paranza di bancarelle di merce varia, poca di produzione locale e molta paccottiglia scadente, con il danneggiamento delle attività esistenti che si sono viste invase, anche davanti ai loro ingressi, da orde di bancarelle che hanno impedito loro di vendere i loro prodotti perdendo molti euro di incassi.
Per una ragione, che dimostra lo scarso spirito civico di chi amministra, si è convinti che un finanziamento europeo sia necessariamente una risorsa da usare ad ogni costo, anche al costo di sprecare e fare cose inutili o addirittura dannose, pur di “fare”. I fondi comunitari vengono intesi come soldi regalati, dimenticando che l’Italia è il 3° contribuente europeo, ma usa solo il 18% di quanto versa, mentre altri Paesi (ad esempio Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca) arrivano ad utilizzare fino al 98% di quanto versato e richiedono ancora fondi straordinari) per rifare strade, ferrovie, strutture, ponti e viadotti che hanno effettivamente dato una scossa alle loro economie.
A Borgo non ne abbiamo bisogno? Ecco alcuni esempi di cattiva gestione borgarina.
Si è deciso di spostare l’Ufficio Turistico, una struttura moderna e recente, posta al centro della nostra cittadina, accanto alla ex Bertello, con parcheggi e attrezzature adeguate, nei locali al piano terra della stazione ferroviaria già occupato dai soci dell’Associazione Cunifer. Meritevoli e capaci cittadini che hanno realizzato un “capolavoro” eccezionale di modellismo ferroviario, fatto con lavori di cesello artigianale e attrezzature elettroniche sofisticate del tutto simili a quelle in uso dalle ferrovie nella tratta Cuneo-Limone. Un’opera vista da migliaia di curiosi e di appassionati, nelle poche volte che è stato consentito loro di aprire al pubblico, che è costato nulla al Comune (e forse questa è una colpa grave) ma che ha richiesto centinaia di ore di lavoro da parte di volontari: medici, ingegneri, falegnami, elettricisti, fornai, pensionati che hanno donato tempo, ingegno e migliaia di euro per regalarci questo gioiello di plastico ferroviario.
La precedente amministrazione, con l’avallo di questa attuale, vorrebbe spostare tutto quel complesso meccanismo, fatto di piccole e piccolissime lavorazioni a mano, nelle cadenti baracche accanto alla ex Chiesa di Sant’Anna, trasformata in Museo multimediale (altro capolavoro di spreco di denaro pubblico, aldilà delle intenzioni e del doveroso ricordo della vergognosa deportazione dei nostri fratelli ebrei).
Sanno benissimo che non sarà possibile spostarlo senza distruggere il plastico e che lo spazio non sarebbe sufficiente, ma forse riusciranno comunque a spendere i soldi “europei” e se non bastasse? Creiamo al 1° piano della stazione ferroviaria, in un alloggio abbandonato da anni, senza luce, acqua, riscaldamento e con il soffitto e le pareti che cadono a pezzi, un altro museo multimediale. Certo si dovranno realizzare spese per centinaia di migliaia di euro, permettere di impiantare un ascensore (in un edificio del 1878 dove non c’è nessuna traccia di cemento e le pietre, molte prelevate dal greto del fiume e tenute insieme dallo “sputo” e dalla miscela di calce calda e sabbia) ma forse riusciamo ad utilizzare questo “generoso” finanziamento europeo.
Il tetto della stazione ferroviaria è bucato e piove nel solaio? Dopo anni di promesse, un giorno arrivano gli operai con le impalcature per arrivare poi al tetto e, finalmente, a ripararlo. Nessuno è stato avvisato e non c’era nessuna segnaletica ma si recinta lo stesso, con le macchine dentro, il lato fronte strada della stazione. Non ha importanza se si scaricano tonnellate di impalcature metalliche e si recinta anche una gru, ci faranno attenzione! Dopo 15 giorni si smette di lavorare, non si è tenuto conto che sul terrazzo, lato bar di stazione, ci sono delle difficoltà non valutate prima.
Mancano i parcheggi e gli affari del bar della stazione sono seriamente danneggiati ma, mi chiedo, il Comune e la Sindaca dove sono? Chi deve difendere, informare, consultare i cittadini i giornali? Ma allora eleggiamo i capi redattori dei giornali al posto del Consiglio del Comune di Borgo, magari saranno più lungimiranti.
La città, i cittadini e tutto quello che riguarda loro, nel bene e nel male, deve passare attraverso il vaglio del Consiglio comunale, della loro approvazione e la conoscenza dei cittadini, altrimenti la sua funzione non è solo inutile ma può anche essere dannosa. Fermiamo questa prepotenza e utilizziamo la democrazia consultiva!
Lettera firmata