CUNEO - ‘‘Si è giocato con l’istruzione: abbiamo i banchi a rotelle e non abbiamo gli studenti’’

La Lega Giovani interviene nel dibattito sul ritorno a scuola e accusa: “Le classi pollaio sono rimaste tali, il tracciamento e i tamponi rapidi rimangono sulla carta”

Redazione 06/01/2021 12:17

 
Mancano poche ore alla riapertura dei cancelli delle scuole, almeno per gli alunni di elementari e medie in Piemonte (quelli delle superiori dovranno attendere il 18 gennaio), e anche il movimento giovanile della Lega interviene nella polemica che sta animando la politica, a fronte del generale clima di incertezza creatosi attorno alla questione del ritorno sui banchi.
 
“Riteniamo sconcertante - commenta Alessandro Cavallo, vice coordinatore provinciale della Lega Giovani - la gestione della Ministra della (D)Istruzione Azzolina che ha sprecato fiumi di parole sulla riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, promesse rimaste sempre e solo proclami. E con il metodo di Conte e del suo Governo vediamo ripetersi lo scempio delle non decisioni, con la speranza di gettare fumo negli occhi degli italiani, mettendo all’angolo i governatori delle regioni che si trovano, a ridosso dalla scadenza della riapertura, a doversi far carico della responsabilità di apertura o chiusure”.
 
“La verità è che ad oggi si è giocato con l’istruzione degli studenti” prosegue Cavallo: “Abbiamo i banchi a rotelle e non abbiamo gli studenti, le classi pollaio sono rimaste tali, le aule non sono state allargate e non hanno nemmeno i sistemi di aerazione, il tracciamento scolastico e i tamponi rapidi sono rimasti sulla carta o sono gestiti in modo puntuale in realtà virtuose. Eppure nella landa desolata di ciò che è stato fatto per la scuola, la ministra Azzolina continua ad ergersi come difensore degli studenti e degli insegnanti, forse per difendere se stessa a fronte di una inettitudine acclarata dai risultati”.
 
Nel toto date e nello scarico di responsabilità, sottolinea in modo corale la Lega Giovani della provincia di Cuneo, “ci si è dimenticati completamente dell’università, di ragazze e ragazzi che non fanno notizia, che non scendono in piazza coi banchi, che non hanno voce. Ma che domani scriveranno il futuro del Paese e del Piemonte! E non vogliamo sia un copia e incolla, vogliamo essere in grado di scrivere una storia nuova!”.

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