CUNEO - Siccità, Bergesio (Lega): "Stato di emergenza non basta, servono decreto e stato di calamità"

La nota del senatore cuneese, che ha presentato un’interrogazione al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli

13/07/2022 09:24

“Dal Governo subito azioni immediate per garantire la ripartenza del comparto agricolo e agroalimentare e la competitività dell'agroalimentare made in Italy”. Lo hanno chiesto i parlamentari della Lega Giorgio Maria Bergesio, Gianpaolo Vallardi, Cristiano Zuliani e Nadia Pizzol con un’interrogazione al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli. Il documento è stato dibattuto ieri, martedì 12 luglio, in Commissione Agricoltura.
 
“La siccità di quest’estate, che sta colpendo in modo drammatico ogni regione con eventi di carattere emergenziale, sta causando perdite importanti alle colture strategiche e agli allevamenti, dal vino (9 per cento in meno) al riso (10 per cento in meno) e alla frutta (27 per cento in meno)”, scrivono i firmatari. Che proseguono: “Dalla crisi idrica, con il 65% di precipitazioni in meno, potrebbe derivare un danno di un miliardo di euro all'anno al settore agricolo italiano. A rischio la competitività dell'agroalimentare made in Italy già colpita dai rincari dei costi energetici, scaturiti dal conflitto Russia-Ucraina, e di quelli delle materie prime”.
 
“In Piemonte la siccità estrema sta causando una crisi idrica senza precedenti - hanno precisato i parlamentari della Lega -. E’ in sofferenza anche il lago Maggiore con un grado di riempimento del 22,7 per cento, così come quello di Como, al 30,6 per cento”. Le ricadute maggiori riguardano l’agricoltura, con una riduzione preoccupante delle rese delle coltivazioni del grano, che segnano un calo di oltre il 20 per cento, di orzo e di altri cereali, ed anche di foraggi per l'alimentazione degli animali, nonché di frutta e ortaggi.
 
“La crisi è costantemente monitorata dal Ministero - la replica del Ministro Patuanelli -. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo Stato di emergenza per le Regioni più colpite e per far fronte ai primi interventi sono stati stanziati 36,5 milioni di euro sul Fondo per le emergenze nazionali, così ripartiti: 10,9 milioni per l’Emilia Romagna, 4,2 milioni al Friuli Venezia Giulia, 9 milioni alla Lombardia, 7,6 milioni al Piemonte e 4,8 milioni al Veneto. Inoltre il Governo sta per adottare un decreto ad hoc per la nomina di un commissario straordinario”.
 
Tra le azioni individuate: la verifica degli invasi su cui è possibile realizzare investimenti di efficientamento in tempi brevi e, in coordinamento con le Regioni, un’azione ricognitiva volta alla verifica del reale fabbisogno in termini di indennizzi ai settori colpiti. Previsto inoltre, in materia di gestione dei rischi da parte degli agricoltori, un nuovo strumento di intervento “ex ante” sotto forma di fondo di mutualizzazione nazionale, cui potranno accedere tutte le imprese agricole, per intervenire in caso di eventi catastrofali, fornendo un pronto ristoro per la ripresa economica e produttiva.
 
Nella sua replica il senatore Bergesio, come già più volte sollecitato, ha infine ribadito: “Per mantenere in vita il comparto agroalimentare servono interventi urgenti per mitigare gli effetti della siccità, ma al contempo per porre le basi per l'adozione di un progetto strutturale, sostenuto con le risorse del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per l'ammodernamento del sistema irriguo nazionale, che miri anche alla realizzazione di reti di piccoli invasi a basso impatto paesaggistico”.

c.s.

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