Abbattere le tempistiche, snellire le procedure, sbloccare le autorizzazioni. Questi gli obiettivi della ricognizione delle infrastrutture idriche realizzata in tempi record dalla Regione Piemonte per individuare quelle progettualità che possono essere avviate subito per potenziare e rafforzare la rete idrica e mitigare l’emergenza siccità. Un elenco di sette importanti interventi, talvolta già pronti a livello progettuale e che potrebbero beneficiare di deroghe specifiche per una realizzazione immediata, è stato inviato oggi dalla Regione al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, in modo che possano usufruire delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Tra gli interventi segnalati al Mims figurano il potenziamento dell’approvvigionamento esistente sull’invaso di Pianfei nel comune di Chiusa di Pesio e la realizzazione di una condotta di adduzione, nonché il rilascio degli invasi Enel della valle Gesso. Nelle altre province, nel Torinese si pensa a un progetto per l’acquedotto nella valle dell’Orco che dovrebbe assicurare l’approvvigionamento idrico a tutto il territorio del Canavese e al potenziamento della diga di La Spina nel comune di Pralormo. Nell’Alessandrino la Regione guarda al miglioramento fondiario del Canale De Ferrari, nel nord del Piemonte al riordino e al potenziamento dei sistemi di approvvigionamento idrico ad uso idropotabile nel Novarese e Verbano Cusio Ossola.
La Regione aveva chiesto ai gestori di reti idriche e degli invasi quali siano gli interventi che più urgentemente necessitano di semplificazione. La risposta è arrivata prontamente nell’arco di poche ore da parte del Consorzio del Pesio, del Consorzio Irriguo di Miglioramento Fondiario - Canale De Ferrari, del Consorzio Irriguo di II° grado - Valle Gesso; del Comune di Pralormo, della SMAT, dell’Autorità d’Ambito 1 - Verbano Cusio Ossola e Pianura Novarese e di Acqua Novara VCO.
“Ci siamo subito messi al lavoro - affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, e gli assessori all’Ambiente Matteo Marnati e alla Difesa del Suolo Marco Gabusi - per segnalare quali sono le semplificazioni necessarie. Crediamo sia opportuno riprendere le sollecitazioni già fatte in passato sui temi di difesa del suolo e dissesto idrogeologico: bisogna avere il coraggio di identificare delle priorità e poi far correre veloci queste opere eliminando vincoli paesaggistici e burocratici. I passaggi che sono coerenti con un’amministrazione ordinaria evidentemente non possono essere efficaci in una situazione di emergenza; laddove vi siano motivi di emergenza le opere prioritarie devono perciò avere una corsia preferenziale, come abbiamo già fatto presente più volte in passato. Ora il governo è pienamente consapevole delle urgenze e vigileremo affinché le sburocratizzazioni avvengano con la stessa rapidità con cui noi abbiamo fatto le segnalazioni”.