Siracusa e Pisa pensano a una via da intitolare a Emanuele Scieri, il parà nato a Cuneo morto nell’estate nel 1999 proprio nella caserma pisana “Gamerra”. Il caso fu inizialmente archiviato come suicidio, ora per la morte del militare di origini siracusane, all’epoca ventiseienne, la Procura Militare di Roma
ha indagato tre ex commilitoni, accusati di “Violenza ad inferiore mediante omicidio pluriaggravato in concorso”. Sulla vicenda, inoltre, indaga ancora la Procura di Pisa, che aveva riaperto il fascicolo nel 2018.
Ora, come detto, la città d’origine e quella in cui ha trovato la morte pensano di rendere onore alla memoria di Scieri intitolandogli una strada. A Siracusa la proposta è partita dal giornalista Andrea Armaro ed è stata raccolta dagli ex consiglieri comunali Michele Buonomo e Simone Ricupero, che se ne sono fatti promotori. L’idea, come riportato dal quotidiano online
Siracusaoggi.it, è di trasformare l’attuale viale Luigi Cadorna in viale Emanuele Scieri: tra i favorevoli anche l’assessore siracusano Fabio Granata, che ha manifestato l’intenzione di portare la proposta in Giunta entro breve. Oggi a Scieri è intitolata una rotonda d’ingresso a Siracusa, in via Columba.
A Pisa, invece, l’iniziativa è stata promossa - lo riporta “Il Tirreno” - dai consiglieri comunali Riccardo Buscemi, Virginia Mancini, Giulia Gambini, Maurizio Nerini e Francesco Niccolai, che hanno inviato una lettera al sindaco Michele Conti.
Scieri nacque e trascorse i primi anni della sua vita a Cuneo, dove il padre Corrado era funzionario delle Dogane. Quest’ultimo, morto nel 2011, insieme alla moglie Isabella Guarino nel 2007 ha pubblicato il libro “Folgore di morte e libertà” denunciando l'omertà che per anni ha intralciato le indagini sulla morte del figlio.