L’11% di tutte le diagnosi di tumore sono neoplasie polmonari e il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società. Riparte mettendo al centro i dati dell’associazione italiana registri tumori e dell’Organizzazione mondiale della sanità la seconda fase del progetto SOS. La prima, terminata nel 2012 nell’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, aveva coinvolto 1.843 volontari che avevano partecipato a un programma di diagnosi precoce attraverso la “tomosintesi digitale”. “Un sistema - come ricorda Maurizio Grosso direttore della Radiologia e del dipartimento interaziendale dei Servizi - che permette di ricostruire immagini volumetriche limitando l’esposizione alle radiazioni e abbattendo i costi”.
I risultati erano stati: 18 neoplasie polmonari scoperte, di cui 12 in stadio iniziale (7 sottoposte a interventi chirurgici con tecniche mini-invasive). Giulio Melloni da un anno è a capo della Chirurgia toracica del S. Croce: “Questo nuovo protocollo si integra con quello che riguarda l’asportazione chirurgica di noduli polmonari di piccole dimensioni in sala ibrida, dove è possibile eseguire l’intervento – per la presenza in sala della TAC – con tecnica mini-invasiva.”
Ora, grazie al finanziamento della Fondazione CRC che con il “Bando Ricerca 2015” ha coperto completamente le spese, il progetto SOS potrà proseguire. Giandomenico Genta, presidente della Fondazione: “Manteniamo alta l‘attenzione a settori come assistenza, sviluppo e conoscenza. Le fragilità sono ancora molte ed è nostro compito farvi fronte. Auspichiamo ulteriori forme di collaborazione con Asl e azienda ospedaliera”.
Secondo le stime, un uomo ha l’11% di probabilità (una donna il 2,7%) di ammalarsi di tumore. I tassi di mortalità sono del 10% per l’uno e del 2% per l’altra; l’80% dei decessi son causati dal tabacco.
Attraverso la tomosintesi digitale, è possibile ottenere una buona immagine del torace del paziente, per diagnosi che i sistemi tradizionali non permetterebbero, riducendo le radiazioni: la dose che il paziente riceve durante l’esame è pari a un ventesimo di quella alla quale la popolazione italiana è esposta, ogni anno, per le radiazioni naturali dal terreno e dall’atmosfera.
Inoltre la Tomosintesi è di facile e rapida esecuzione e non richiede l’utilizzo di mezzi di contrasto.
Stephane Chauvie, fisico sanitario: “Con l’apparecchiatura che ci è stata donata ci siamo confrontati con giganti nel contesto internazionale. Lo studio ha portato ottimi risultati anche per la partecipazione di tutte le strutture coinvolte nel percorso. A metà luglio inizierà la fase 2.”
Inizialmente, la seconda fase del progetto sarà rivolta ai volontari che avevano già partecipato alla prima parte e che possono prenotarsi contattando l’ospedale ai numeri 0171.616746 (mercoledì 17-20 e sabato 8-13).
Anche l’Asl, con l’attivazione della rete dei medici di medicina generale, può svolgere un suolo di supporto fondamentale.