Innanzitutto desidero ringraziare la redazione di Cuneodice.it per aver ricordato il giorno esatto - 10 gennaio - l'inferno che Peveragno visse in quel lunedì del 1944. Sicuramente la giornata più tragica e drammatica della nostra storia contemporanea.
In quel, purtroppo, lungo elenco di nomi e uomini ai quali ci sentiamo, Peveragnesi e non, profondamente affezionati e riconoscenti per "l'ammirevole esempio di coraggio, di spirito di libertà ed amor proprio" così come ha scritto il presidente Ciampi il 25 gennaio 2005 nelle motivazioni correlate al conferimento della medaglia d'argento al valor civile, la mia famiglia piange ancora oggi e per sempre Michele Dho, un giovinotto, così come direbbe Papa Giovanni, di soli 22 anni - fratello di mio nonno - che quel giorno non fece ritorno a casa.
Peveragno non dimentica, Peveragno ricorda da sempre e per sempre, ed in questo triste, doloroso ma doveroso compito da nipote del martire Michele e da ex sindaco desidero altresì porgere il mio rendimento di grazie a coloro che hanno contribuito, con le loro ricerche, a tenere alta e viva la fiammella della memoria a partire da Stefano Bottasso con l'opuscolo de La Bisalta, a Giovanni Magnino con il libro "L'Eccidio della Paschetta" ed a Mauro Pellegrino per il video intitolato anch'esso "L'Eccidio della Paschetta".
L'insegnamento trasmesso dai XXX Martiri, così come scrisse Bottasso, è che: dolore e valore furono e sono realtà superiori che contraddistinsero le sofferenze dei Peveragnesi.