"Evidentemente il consigliere regionale Maurizio Marello dev’essersi distratto, oppure non è ancora uscito dal lockdown, se non si è accorto che sulle visite dei famigliari nelle strutture residenziali e semi-residenziali per disabili, minori, anziani, dipendenze e di prevenzione e contrasto alla violenza, la Sanità della Regione Piemonte ha già pubblicato da oltre un mese, precisamente il 30 giugno scorso, delle linee di indirizzo che i gestori delle strutture hanno la facoltà di applicare sulla base della conoscenza delle specifiche situazioni e sotto la loro piena responsabilità, come prevedono i decreti ministeriali. Nel caso dei disabili e dei minori, ad esempio, è già prevista la possibilità di annullare il distanziamento sociale, cioè di consentire il contatto fisico, gli abbracci, così come di far uscire gli ospiti per gli incontri a casa. Sono suggerimenti che non si possono generalizzare e che ogni struttura deve valutare caso per caso, in base alla propria organizzazione e alle singole condizioni fisiche e cliniche dei propri ospiti. Nel proporre questi indirizzi, già inviati il 30 giugno a tutte le Asl, alla Direzione delle Politiche sociali regionali e ora ribaditi in un provvedimento di Giunta, l’Amministrazione regionale deve tener conto del quadro generale, perché l’epidemia non è finita e il virus circola purtroppo ancora nelle strutture sanitarie. La richiesta di Marello, quindi, è perlomeno tardiva. Per fortuna non è lui a decidere".
Cosi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in replica alle sollecitazioni del consigliere regionale Maurizio Marello sulla ripresa delle normali attività e della frequentazione dei familiari nelle strutture di accoglienza per persone con disabilità.