Una delegazione del comitato Scuole aperte Cuneo ha incontrato mercoledì 14 aprile Fabrizia Triolo, Prefetto di Cuneo, per un confronto sulla situazione in cui si trova la nostra provincia sul versante dei contagi e sul permanere in zona rossa. "Per mantenere viva l’attenzione sulla scuola, perché le voci delle famiglie continuino a sentirsi, per riprendere a vivere in sicurezza", il gruppo composto da genitori, studenti, insegnanti torenerà in piazza per un presidio sabato 17 aprile 2021 alle 17, in piazza Galimberti a Cuneo: “Uniti”, lo slogan di un evento (autorizzato) di musica e parole. Di seguito il il comunicato diffuso in mattinata con le richiste esposte al Prefetto:
"Di fronte ad un andamento dei numeri che nella sola provincia di Cuneo fatica a diminuire con il rischio concreto che l’ulteriore ritorno di tutte le scuole in presenza venga procrastinato di volta in volta, sono stati posti in evidenza alcuni punti essenziali:
- Il semplice rapporto positivi/abitanti non è in sé criterio dirimente se non viene correlato al numero dei tamponi effettuati (che a livello locale non viene comunicato); il rapporto positivi/tamponi effettuati sarebbe in grado di far superare il vincolo dell’attuale soglia di 250 contagi ogni 100.000 abitanti ed evidenzierebbe l’effettiva diffusione del virus.
- La presenza di casi positivi andrebbe anche soppesata con l’aggravio sui ricoveri ospedalieri; se una parte consistente dei casi è asintomatica difficilmente andrà ad aumentare il numero di posti letto occupati.
- La valutazione a livello epidemiologico deve essere affiancata da un’analisi dell’aggravarsi dello stato psicologico degli adolescenti: giusto combattere la diffusione dei contagi ma altrettanta attenzione va data alla prevenzione di patologie per le quali non sarà sufficiente un vaccino.
- Il ritorno in classe va sicuramente supportato dalla messa in sicurezza dei trasporti e dei luoghi di passaggio degli studenti aumentando la presenza di personale che possa incentivare fra i ragazzi il rispetto del distanziamento e dell’utilizzo delle protezioni.
- Non esiste una ratio giustificata scientificamente per cui la 2° e 3° media siano state escluse dal ritorno in presenza in zona rossa. Oltre a frequentare scuole di prossimità come i loro compagni di prima media, sono ragazzi e ragazze che – secondo quanto prevede la normativa italiana – sono ancora sotto la tutela genitoriale; eppure da settimane ormai, restano a casa soli per molte ore, se i genitori sono costretti a lavorare in presenza.
- L’auspicato ritorno in classe per gli studenti di medie e superiori dovrà essere accompagnato da un ripensamento della strategia di tracciamento e contenimento dei contagi, pena il rischio che classi intere vengano costrette a lunghe quarantene. Perché nelle scuole non possono essere applicate le medesime prassi che si applicano in caso di positività nei luoghi di lavoro? Tanto più che ad oggi oltre i tre quarti del personale scolastico in Piemonte è stato vaccinato.
Scuole Aperte Cuneo chiede che le scuole di ogni ordine e grado vengano aperte anche in zona rossa, indipendentemente dal numero dei contagi, essendo la scuola un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione ed un servizio essenziale che lo Stato deve garantire.
Il Prefetto ha tenuto a sottolineare e apprezzare le modalità con cui il comitato Scuole aperte Cuneo porta avanti le proprie istanze, con toni fermi ma civili, sempre alla ricerca di un dialogo costruttivo. Il comitato a sua volta esprime gratitudine al Prefetto di Cuneo, confidando nel suo impegno a dare voce alle famiglie e soprattutto agli studenti che fino ad ora hanno dimostrato la capacità di adattarsi, ma che nascondono grandi sofferenze difficili oggi da valutare e domani da curare".