“Subito la modifica alla legge 157 del 1992, per evitare gravi danni in agricoltura e alla sicurezza delle persone”. Lo ha chiesto questa mattina al ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Agricoltura riunite di Camera e Senato in merito al percorso di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e alla definizione del Piano Strategico Nazionale (Psn) nell’ambito della nuova Politica agricola comune europea (Pac).
La legge 157 del ’92 contiene le norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio. “È notizia recente che in Germania la peste suina africana si sta diffondendo tra gli ungulati e sta causando gravi problemi. La malattia pare si stia inoltre propagando in tutta Europa – ha sottolineato il senatore Bergesio -. Non possiamo attendere oltre per la modifica della legge 157 e il suo adeguamento alla nuova situazione”.
“Credo anch’io che sia maturo il tempo per una modifica della legge 157 del ’92, che ha 30 anni”, è stata la risposta del ministro Patuanelli, che ha puntualizzato: “C’è una questione politica, le Regioni possono fare, con gli strumenti che hanno, un po’ più di quello che stanno facendo. Sono disponibilissimo a fare un tavolo con le Regioni per aiutarle ad utilizzare meglio strumenti che già hanno. Dopo di che concordo che la legge 157 debba essere rivista”. Altro tema affrontato dal Senatore Bergesio nel suo intervento: eco-schemi ed aiuti accoppiati, nei settori del riso e della zootecnia.
“L’Ente Nazionale Risi ha effettuato uno studio molto dettagliato che attesta che oggi i titoli possono arrivare a circa 722 euro per ettaro – ha affermato Bergesio -. Nel 2023 arriverebbero a circa il 50% meno, e nel 2026 all’85% in meno, a 255 euro. Pare che il settore del riso, che nell’ambito degli eco-schemi potrebbe essere considerato privilegiato, invece non vi rientrerà. Vorremmo quindi capire cosa succede a questo settore che ha importanza straordinaria, e che conta 3.854 beneficiari, su 224.000 ettari coltivati”.
“Inoltre è fondamentale che sugli aiuti accoppiati si intervenga a favore del settore della zootecnia, altrimenti rischiamo di perdere un patrimonio”, ha concluso il senatore della Lega.