Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dal Comitato Ferrovie Locali di Cuneo che fa seguito alla notizia del nuovo slittamento della riapertura della ferrovia Cuneo-Nizza.
La parola che più rappresenta il pensiero del Comitato per la difesa delle ferrovie locali della provincia di Cuneo e dei Comitati francesi per la linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza è sconcerto. Per l'ennesima volta alle parole non seguono i fatti. Le ferrovie francesi dopo aver dichiarato in più occasioni che i lavori straordinari di manutenzione, pagati con soldi italiani, procedevano regolarmente e avrebbero consentito la riapertura della linea alla data prevista di inizio maggio, hanno comunicato che a seguito degli scioperi in essere e di quelli futuri che interesseranno la linea ferroviaria francese i treni sulla Cuneo Ventimiglia ricominceranno il 13 luglio.
Per effetto dello sciopero l'unico treno che le ferrovie francesi hanno a disposizione per verificare i lavori sarà disponibile solo a fine giugno, ma non basta, sembra anche non disponibile la squadra di tecnici per collaudare i lavori fatti sulla linea. Dicono anche che l'Italia sta ritardando i pagamenti e che devono essere fatti ancora dei lavori dalle Ferrovie italiane. Noi pensiamo che ci siano responsabilità sia da parte italiana che francese che si guardano bene di dire come stanno le cose.
Nei giorni scorsi a Vernante c'è stato un incontro tra le ferrovie francesi e quelle italiane, ma ovviamente nulla trapela. Le reazioni della Regione Piemonte alle decisioni francesi purtroppo si limitano ad una semplice presa d'atto, condita con frasi indignate. Peraltro l'Assessore Balocco è il solo a dire qualche cosa visto che da parte del Governo e Ministero italiani il silenzio è assordante.
Come se non bastasse, anche da parte italiana alle parole non sono seguiti i fatti: il raddoppio delle corse (quattro partenze da Cuneo e da Ventimiglia, anziché due) promesso in almeno due dichiarazioni pubbliche dall'Assessore regionale Balocco non ci sarà. Deludenti in questo senso sono state le affermazioni del funzionario della Regione presente alla Commissione consiliare del Comune di Cuneo in data 19 aprile. Ancora una volta si vuole far credere che esistano problemi tecnici quando i problemi tecnici non ci sono. Ci sarà solo una corsa in più, andata e ritorno, nei fine settimana, come l'anno scorso.
Facciamo notare che si parla molto, e anche giustamente, di quanto sta succedendo al traforo del Tenda, ma qualche parola in più, visti gli evidenti collegamenti, potrebbe anche essere detta per la linea ferroviaria. A questo punto non solo i comitati, ma tutte le persone di buon senso, non riescono più a capire. Solo le amministrazioni locali sembrano disposte a mobilitarsi e in questo senso le iniziative che vedono come capofila il Comune di Roccavione sono molto importanti. Il quadro globale comunque è desolante, i governi cosa aspettano a mettere mano ad una nuova convenzione? Cosa aspettano le ferrovie italiane a fare il minimo indispensabile per far funzionare decentemente la linea (quello che hanno combinato nell'organizzazione degli autobus sostitutivi grida vendetta)? Che cosa aspettano i parlamentari eletti nella nostra provincia a prendersi carico del problema?
Il Comitato Ferrovie Locali di Cuneo