Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.
“L’Assessorato alla Sanità continua ad attaccare Speranza ma siamo stati la Regione che, nelle ultime settimane, ha fatto meno tamponi tra quelle a parità di popolazione, e questo è un dato che ci preoccupa molto” – sono le parole di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, a margine della Commissione IV, dedicata all’informativa della Giunta regionale sulle iniziative da adottare per fronteggiare l’emergenza Covid nei mesi autunnali.
“Capiamo che un piano autunnale di contrasto al Covid è un documento estremamente complesso – commenta Grimaldi – ma dall’informativa odierna appare evidente che ci sono ritardi e punti che non ci tranquillizzano: gli hot spot previsti per un servizio di tampone rapido ci paiono in numero troppo ridotto, solo 20 punti in tutta la Regione sono del tutto insufficienti, così come confuso appare l’iter che una famiglia deve affrontare nel caso in cui un figlio dovesse avere la febbre. Ma la cosa più grave è un’altra: l’uso del futuro. Alcuni studenti sono già sui banchi, tutte le scuole ripartiranno tra una settimana e dobbiamo evitare che nelle classi si passi in poco tempo alla caccia all’untore perché non siamo ancora in grado di fare i test velocemente e a tappeto. Ho tanta paura che se non cambiamo passo presto tutte le responsabilità ricadranno sui medici di famiglia e i pediatri”
“In ultimo – prosegue Grimaldi – non riesco ancora a capire dove finiranno gli eventuali pazienti Covid non autosufficienti che se sintomatici non potranno stare nelle strutture residenziali ma che, una volta dimessi dagli ospedali, non dovranno rientrare immediatamente nelle RSA. È arrivato il momento di cestinare la famigerata DGR che la scorsa primavera abbiamo criticato aspramente, quel documento uscito in bozza e pubblicato dopo modifiche last minute mentre le RSA diventavano i focolai più grandi e pericolosi di Covid in Regione, e riscrivere le regole di accettazione e trattamento delle persone non autosufficienti a bassa intensità virale che non possono rientrare nelle residenze. È ora di pensare a Covid Hospital solo per le persone più fragili”.