Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore.
Egregio direttore,
in riferimento alla questione ambientale del biodigestore di Borgo San Dalmazzo trattata da tutti i quotidiani nei giorni scorsi, ho fatto una riflessione su uno dei principali motivi per cui la realizzazione di tale opera è stata assoggettata alla valutazione di impatto ambientale da parte delle istituzioni locali e cioè dal fatto che “andrebbe maggiormente sviluppata un’analisi trasportistica del traffico indotto per l’aumento dei rifiuti in ingresso e in uscita dal’impianto”. Facendo due calcoli della serva in base ai quantitativi indicati e considerando che un mezzo pesante mediamente trasporta 25 tonnellate, la differenza di materia prima è quantificabile in 1050-1100 camion all’anno (vale a dire circa 4-5 camion al giorno dal lunedì al sabato).
Poi penso a Demonte e alla valle Stura tutta: 700-800 camion tutti i giorni, oltre 130 MILA ALL’ANNO. Valutazioni di impatto ambientale sia nella realizzazione prima e nel continuo ampliamento ed espansione (dopo) dello stabilimento Fonti di Vinadio? A quanto mi risulta MAI FATTE. Ma allora di cosa stiamo parlando?
Istituzioni (soprattutto Regione e Provincia): pronto? Ma esistete sul serio? Lega Ambiente di Cuneo, dove sei e soprattutto cosa fai? Sulla valle Stura un vostro silenzio assordante e la vostra più totale assenza.
Cordialmente.
Ezio Barp