CUNEO - Tamponi negati agli insegnanti malgrado alunni positivi in classe: la denuncia di Anief Piemonte

La nota dell'Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori: 'Docenti e studenti ‘abbandonati’ dalla sanità pubblica sono costretti a rivolgersi a laboratori privati per le analisi'

Redazione 13/10/2020 13:51

Tamponi negati a insegnanti nelle cui classi sono stati accertati casi di Coronavirus. La denuncia arriva da Anief Piemonte, Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, che oggi, martedì 13 ottobre, ha pubblicato sul suo sito una nota in merito. “Ci giungono segnalazioni da parte del personale scolastico, tra cui anche numerosi dirigenti scolastici, di criticità inaccettabili riguardo alla tutela della salute a scuola di studenti, docenti, Ata e presidi. Tra queste, numerose quelle che riferiscono del rifiuto da parte degli organi preposti a effettuare il tampone a docenti inseriti in classi in cui sono stati rilevati alunni positivi al Covid-19, sostenendo che non sia necessario In quanto privi di sintomi”.
 
Prosegue la nota: “A queste si aggiungono anche le notizie diffuse dalla stampa di rifiuto della ASL di Torino a procedere al tampone anche nei confronti dei compagni di classe di alunni positivi, sempre con le stesse motivazioni. In entrambi i casi docenti e studenti ‘abbandonati’ dalla sanità pubblica sono costretti a rivolgersi a spese proprie a laboratori privati per le analisi”.

 
Si tratta di una situazione inaccettabile - dichiara Marco Giordano, presidente regionale ANIEF Piemonte - . Chiederemo all’ufficio scolastico regionale di intervenire e chiedere ai ministeri competenti e alla Regione Piemonte di garantire il diritto di studenti e personale scolastico a effettuare il tampone. Aspettare che qualcuno sviluppi eventualmente sintomi per procedere a tampone pure se esposto al contagio è come aspettare che la casa vada a fuoco prima di fare prevenzione antincendio. Non siamo disposti ad accettare alcuna compressione del diritto alla salute nelle scuole piemontesi, soprattutto in questo momento di ripresa dei contagi. Se non avremo risposte immediate dal ministero e dalla sanità regionale siamo pronti alla mobilitazione”.        

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