CUNEO - Tassa sui rifiuti, Cuneo è tra le dieci città con i maggiori rincari

Fra il 2019 e il 2020 la Tari è cresciuta in 30 capoluoghi, tra cui quello della Granda con un aumento del 5,8%. Ma la spesa per famiglia resta sotto la media nazionale

Andrea Cascioli 11/04/2021 10:11

 
Tassa sui rifiuti, quanto mi costi? In media ogni famiglia italiana residente in un capoluogo di provincia spende 307 euro all’anno, secondo le stime fornite dalla Uil e aggiornate al 2020.
 
I cuneesi, tutto sommato, non possono lamentarsi: nella città tra Gesso e Stura si calcola infatti una spesa di 233,84 euro in media, prendendo come riferimento l’utenza domestica di una famiglia con quattro componenti, un appartamento di 80 metri quadrati e un reddito Isee da 25mila euro. Il dato colloca il principale centro della Granda al 22esimo posto assoluto. Tra gli altri capoluoghi piemontesi solo Novara (163,80, secondo miglior dato in Italia dopo Potenza) e Vercelli (183,12) fanno spendere meno ai propri amministrati, mentre nelle altre realtà si sborsano somme più ingenti fino ad arrivare ai 455,01 euro in media di Asti, ottava nella classifica delle città più care e prima tra quelle del Settentrione.
 
C’è però una tendenza che potrebbe preoccupare i concittadini di Barbaroux e riguarda i rincari sostenuti nell’ultimo anno. A Cuneo si è passati d’un balzo dai 221,11 euro del 2019 alla cifra attuale, più alta di 12,73 euro: in termini percentuali un incremento del 5,8%, il decimo più elevato dopo quelli di Crotone (addirittura un +35,1%), Cremona (+12,6%), Ancona (+11,2%) e poi Sondrio, Campobasso, Monza, Latina, Verona e Firenze. Se prendiamo a riferimento l’ultimo quinquennio vediamo che la città all’ombra della Bisalta non è tra quelle che registrano i maggiori rincari, ma la risalita dei costi in ambito locale (un +5,5% nel periodo compreso tra il 2016 e il 2020) è comunque superiore a quella nazionale (+2,4%).
 
Le tariffe hanno seguito tuttavia un andamento non univoco in quest’arco di tempo, durante il quale fra l’altro si sono succedute due amministrazioni entrambe guidate da Federico Borgna. Nel 2016 Cuneo segnava una media di 221,73 euro, cifra pressoché identica a quella del 2019. L’anno dopo, quello delle ultime elezioni comunali, si nota una discesa fino a 214,19 euro, poi una costante risalita: 215,49 nel 2018, 221,11 nel 2019 e infine gli attuali 233,84 per l’annus horribilis da poco concluso.
 
Un’annata durante la quale, ricorda la Uil, “la stragrande maggioranza delle città ha scelto di diminuire o lasciare invariate le aliquote della Tari” a fronte dell’emergenza pandemica. Il rincaro medio tra il 2019 e il 2020 è infatti limitato a uno 0,8%, inferiore a quello registrato nel quinquennio. Ciononostante, si segnala la scelta in controtendenza di 30 amministrazioni comunali sulle 105 prese in esame: tra chi per prudenza o per necessità ha preso questa decisione, appunto, c’è anche Cuneo. Qui il Consiglio comunale ha approvato l’esenzione dalla tassa sui rifiuti per gli esercizi commerciali nei mesi di chiusura forzata e lo slittamento dei termini per i pagamenti da parte di imprese e attività economiche. Senza però ritoccare al ribasso quanto viene richiesto alle famiglie.

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