È ora di coinvolgere un’intera vallata. I sindaci, gli amministratori provinciali, i rappresentanti di categoria che martedì 5 dicembre hanno preso parte al sopralluogo congiunto al cantiere del Tunnel di Tenda, alla presenza dell’ispettore del Mit Daniele Pietrosanti e del consigliere regionale Paolo Demarchi, si mobilitano contro il rischio di nuovi ritardi rispetto alla consegna dei lavori del Tenda Bis prevista per giugno 2024. Perché gli intoppi sono troppi. E i lavori, ancora una volta, vanno a rilento. Rischiando di sforare rispetto al cronoprogramma che l’Anas e il Ministero aveva indicato a suo tempo, come termine ultimo per la prima consegna del tunnel.
Questo il timore che i sindaci Patrizia Manassero di Cuneo, Roberta Robbione di Borgo San Dalmazzo, Germana Avena di Roccavione, Massimo Burzi di Robilante, Gian Piero Dalmasso di Vernante, Massimo Riberi di Limone Piemonte insieme a Giorgio Chiesa della Camera di Commercio hanno manifestato alla direzione dei lavori dell’Anas che li ha accolti in visita al cantiere del Tenda. Con loro, per la Prefettura di Cuneo, c’era Marinella Rancurello.
Gli amministratori, che del sopralluogo hanno informato anche la Regione ponendo il tema all'attenzione dell'assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, hanno potuto visitare il cuore del cantiere che sta impegnando 160 operai e una ventina di tecnici. Ora attendono dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l'esito degli approfondimenti in corso nelle scorse ore per valutare la possibilità di un’apertura non stop - 24 ore su 24 rispetto alle 20 ore attuali - insieme a una serie di “azioni correttive”, come hanno sottolineato i tecnici Anas, a partire dalla garanzia di operai al lavoro anche nel fine settimana. Opzione ancora tutta da confermare e su cui si resta in attesa delle evidenze degli esiti delle riunioni ministeriali.
Nel frattempo i sindaci hanno chiesto di istituire un tavolo di lavoro urgente, convocando nei prossimi giorni il comitato di monitoraggio sul Tenda. Il commissario straordinario nominato dal Governo ha dato la disponibilità ad essere presente al vertice. Gli amministratori, nell’esprimere l’univoco rammarico sul rischio di un ulteriore slittamento rispetto ai tempi di consegna, annunciano anche nuove azioni sinergiche, a partire dal coinvolgimento di tutti gli esercenti e i commercianti della vallata: “Il territorio non può aspettare oltre. Siamo riusciti ad aprire la Cig, la conferenza intergovernativa Italia-Francia, agli attori territoriali e i primi effetti si sono appena visti: i sindaci in visita al cantiere. Un sopralluogo che pur tuttavia non ha dato l’esito sperato: è evidente, allo stato attuale, che i tempi previsti per la riapertura non saranno rispettati. Ci è stato inoltre riferito che da parte delle autorità francesi sono in corso frequenti sopralluoghi e verifiche al cantiere che rallentano le operazioni di realizzazione degli interventi. Va bene l’understatement sabaudo ma nel rispetto dei rispettivi ruoli e accordi internazionali presi all’interno di una Conferenza intergovernativa in cui all’Italia spetta il ruolo operativo di gestire l’intero corso dei lavori”.