LIMONE PIEMONTE - Tenda bis, i tempi (come previsto) slittano ancora. Ma c'è l'apertura ai ristori

Il cronoprogramma fissa al 15 novembre il termine dei lavori, poi un mese per i collaudi. Ci sono le risorse per le attività colpite dalla chiusura del valico

Andrea Dalmasso 05/08/2024 18:44

Apertura al traffico del Tenda bis non prima della fine dell’anno, apertura ai ristori per le attività commerciali colpite dalla chiusura del valico e all’ipotesi di circolazione a doppio senso nel nuovo tunnel. Sono questi i principali punti emersi dalla Giunta regionale di oggi, lunedì 5 agosto: una riunione itinerante che si è tenuta a Limone Piemonte, seguita dal sopralluogo al cantiere, dal colloquio con i rappresentanti del Comitato di Monitoraggio e da un “punto stampa” che si è tenuto a pochi metri dall’imbocco della nuova galleria. 
 
Fine lavori il 15 novembre
 
Su quest’opera non abbiamo competenze dirette, ma siamo qui perchè vogliamo far sentire la nostra vicinanza e il nostro peso politico e istituzionale per rimarginare questa ferita”, ha detto il presidente Alberto Cirio. Era presente anche il commissario per l’opera Nicola Prisco, con il quale si è fatto il punto sul nuovo cronoprogramma ufficiale (l’ennesimo): fine lavori fissata al 15 novembre, poi un mese per i collaudi, con l’obiettivo di aprire al traffico la nuova canna entro fine 2024. Disattese ancora una volta, quindi, le rassicurazioni di Anas dei mesi scorsi, che fissavano l'apertura prima dell'inizio della stagione invernale. “Parliamo di queste date pur sapendo delle criticità che siamo venuti a constatare. - ha detto Cirio - Non ci manca la fiducia, ma l’esperienza del passato ci dice che questo è un cantiere problematico, per questo abbiamo voluto venire a vedere con i nostri occhi. La prima criticità, in via di risoluzione, è quella legata al nuovo ponte: i lavori procedono e per settembre dovrebbero essere conclusi. Poi c’è l’ultimo tratto della galleria, quella che ha reso necessaria una deviazione, dove c’è ancora qualche problema. Noi abbiamo chiesto ad Anas e alla ditta il massimo dell’impegno e della determinazione. Ci fidiamo, ma continuando a rimanere con gli occhi ben aperti”. La Regione ha chiesto garanzie anche sul numero di operai presenti in cantiere. Si parla infatti di una settimana di stop ai lavori ad agosto a causa delle ferie del personale: “Non lo possiamo accettare, questo cantiere è già rimasto fermo per troppo tempo”, ha detto Cirio.
 
Ipotesi doppio senso
 
Ad oggi il progetto prevede l’apertura a senso unico alternato: in questo modo si tornerebbe, con la vecchia canna chiusa, alla stessa situazione pre lavori. La Regione nei mesi scorsi aveva commissionato al Politecnico di Torino uno studio per vagliare la possibilità di aprire al transito a doppio senso. “Questo tunnel in condizioni normali, secondo le norme, sarebbe troppo stretto per consentire il doppio senso di circolazione, che potrebbe invece avvenire se ci si trovasse in situazione di cantiere. Questo è quanto ci è stato comunicato dall’ingegner Giuseppe Ferro, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino. Sottoporremo questo studio al nostro Governo per chiedere il doppio senso, con tutti gli accorgimenti di sicurezza del caso, ovviamente escludendo i mezzi pesanti”, ha spiegato Cirio.
 
Apertura ai ristori
 
Elemento di novità rispetto al passato, durante il vertice di oggi, è stato quello dei ristori per le attività commerciali colpite dalla chiusura del valico, a lungo dibattuto negli ultimi mesi. “La Regione non può assistere alla morte delle attività economiche. Noi abbiamo anticipato circa tre milioni di euro per l’utilizzo delle navette ferroviarie tra Limone e Tenda, Anas risarcirà queste somme: abbiamo deciso che non le incamereremo, ma le metteremo a disposizione del territorio”. Ancora da definire, al momento, i criteri con i quali le risorse verranno distribuite e la platea dei beneficiari.
 
Il vecchio traforo
 
Tanti punti interrogativi, sia a livello tecnico che economico, sulla situazione del vecchio traforo, che avrebbe dovuto essere rimodernato al termine dei lavori per la nuova galleria. “I rincari degli ultimi anni hanno portato un aumento di circa 60-70 milioni del progetto che riguarda la vecchia canna. La parte che spetta all’Italia è già stata deliberata nel programma pluriennale di Anas, mentre attendiamo che la Francia, che ad oggi non ha un Governo, faccia la sua”.

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