Aleggia lo spettro di un’ulteriore proroga per la riapertura del colle di Tenda, confermata dal
sopralluogo dei sindaci di martedì scorso. Una beffa per il territorio cuneese, considerando che proprio per scongiurare altri ritardi gli amministratori italiani si erano opposti all’eventualità caldeggiata dai colleghi francesi, cioè un’apertura in modalità cantiere (solo poche ore al giorno e con la safety car) già a partire da questo inverno.
“Il territorio non può aspettare oltre” avvertono i sindaci, chiedendo al commissario straordinario di convocare nei prossimi giorni il comitato di monitoraggio sul Tenda. Da Cuneo intanto il gruppo Indipendenti ha presentato una mozione d’indirizzo in vista dell’ultima seduta annuale del Consiglio comunale. A fronte della “possibilità di pesanti ritardi nella riapertura e nel completamento dell’opera nei tempi previsti”, ovvero giugno 2024, si chiede di “discutere pubblicamente della situazione” in una seduta comune delle commissioni permanenti competenti. Alla presenza, però, anche dei parlamentari eletti in provincia, dei presidenti di Regione e Provincia, dei consiglieri regionali e provinciali e dei rappresentanti di categorie economiche e sindacati.
Dal gruppo di opposizione capitanato da Giancarlo Boselli arrivano inoltre riflessioni a margine sul recente
Accordo sul Fondo di Sviluppo e Coesione, firmato giovedì scorso ad Asti dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del presidente della Regione Alberto Cirio:
“Sembra trascurare ancora una volta il nostro territorio” commentano gli Indipendenti. Anche la politica sanitaria della Regione, osservano,
“con la scelta di realizzare il nuovo ospedale di Cuneo attraverso il partenariato pubblico privato sta creando ritardi e gravi conseguenze alla sanità cuneese che a tutt’oggi non ha certezze sui tempi di realizzazione dell’opera”.