In relazione alle notizie apparse sui giornali in merito alle condizioni di sicurezza delle opere del nuovo tunnel del Tenda, Anas intende evidenziare che il documento della Procura mette in rilievo difetti costruttivi a danno della stessa Anas, che infatti è stata dichiarata parte offesa nel procedimento penale, disponendo l’avvio di monitoraggi.
Al riguardo si precisa che i difetti costruttivi del muro di contenimento sono stati rilevati e contestati da Anas alla ditta costruttrice già nel 2016, richiedendo l'effettuazione dei necessari interventi di ripristino ed avviando monitoraggi che fino ad oggi non hano evidenziato modificazioni tali da comportare pericolo per la circolazione o l'incolumità pubblica.
A seguito della ricezione del verbale del 25 maggio, relativo al primo sopralluogo svolto dai periti, Anas ha chiesto alla Procura italiana - alla quale fin dall'inizio è stata garantita la più ampia collaborazione sia per lo sviluppo delle indagini che per l'effettuazione degli interventi tecnici - l'autorizzazione ad eseguire lavori di messa in sicurezza del cantiere sequestrato, autorizzati il 6 giugno scorso e prontamente avviati. I lavori sono tuttora in corso.
Il 12 giugno scorso, il consulente tecnico della Procura di Cuneo, congiuntamente a quelli nominati da Anas, ha effettuato ulteriori rilievi strumentali (laser scan) sulle opere in questione, i cui esiti non sono ancora noti ma che in ogni caso non hanno determinato la necessità ed urgenza di provvedimenti limitativi del traffico.