Da sinistra a destra nel parlamentino di via Roma si respira aria di impotenza e di scoramento, più che di rabbia, quando si arriva al tema del Tenda bis. Sui tempi di riapertura del valico, nessuno può dire niente. E allora ci si divide su comitati, tavoli, commissioni d’inchiesta e commissari: l’unico livello, quello del monitoraggio, su cui in concreto possano agire l’amministrazione cuneese e gli altri comuni.
Francia e Italia, divise da un tunnel che non c’è (da quattro anni, ma i lavori del Tenda bis cominciarono nel 2013), si uniscono nel chiedere ai rispettivi governi di battere un colpo. Oltralpe il senatore
Philippe Tabarot ha domandato l’istituzione di una commissione d’inchiesta “sull’accumulo di ritardi, sull’opacità dei lavori e sull’impennata dei costi”.
Les italiens ci hanno imbrogliati, temono i “cugini”. Ma non è che da questa parte del confine ci si senta meno truffati:
“Al punto in cui siamo arrivati - dice
Giancarlo Boselli (Indipendenti) -
la commissione d’inchiesta dovrebbe esserci, perché la situazione è molto grave e perché determinate cose vanno accertate dalle autorità governative”. In Consiglio comunale l’ex candidato sindaco è tornato a insistere sul ruolo, da lui ritenuto “debole”, del comitato di monitoraggio istituito dagli enti locali. Con un commento sulla polemica che in questi giorni ha diviso la sindaca dal viceministro
Edoardo Rixi,
a proposito del convegno con Salvini e l’Anas a Fossano:
“Lei aveva chiesto al ministro di venire qui, la risposta che le hanno dato è che faranno un convegno a venti chilometri e che verranno a Cuneo quando le opere saranno completate”.
“Non batta i pugni se non è nelle sue corde, - ha aggiunto Boselli rivolto alla sindaca, con un riferimento proprio all’
ultima discussione consiliare sul Tenda -
ma provi a fare il sindaco di un capoluogo che in questa fase è completamente ignorato”.
“Sembra che la questione sia tenuta viva solo dalle interrogazioni che fa la minoranza” lamenta
Beppe Lauria (Indipendenza!), stigmatizzando le numerose defezioni nei banchi della maggioranza:
a parte il “caso” di Centro per Cuneo, esploso più tardi nella stessa seduta, ieri era falcidiato anche il gruppo Pd.
“La commissione d’inchiesta farà la stessa fine che ha fatto il comitato di monitoraggio” profetizza l’esponente della destra sociale, per il quale
“sarebbe un’ulteriore presa in giro individuare un ‘supercommissario’, a meno che non sia il sindaco di Cuneo: è l’unico che potrebbe farlo per autorevolezza, qualora la esercitasse”. Vede nero anche
Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia):
“Siamo sulla strada della Salerno-Reggio Calabria. È assodato che i ritardi si stanno allungando sempre di più e non c’è una previsione certa per la riapertura, anche se l’impresa ha dichiarato che il tunnel sarà concluso per settembre”.
“Ci sono soggetti che si sono accorti adesso che i collegamenti transfrontalieri sono urgenti. Non sappiamo dove fossero prima” ironizza il consigliere, riferendosi - senza fare nomi - ad Azione e in particolare alle prese di posizione di
Marco Gallo:
“Ci imbarazza che un gruppo della vostra maggioranza sostenga queste persone, che sono dalla parte opposta”.
Per Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) “è tutto così episodico e poco ragionato che si va avanti per emergenze o nemmeno quello: tavoli e commissari non servono a nulla”. E poi c’è il tema della ferrovia: “Un’altra cosa incomprensibile, per arrivare a quattro coppie di treni c’è voluta l’ira di Dio e adesso avremo lavori per 18 mesi da Breil a Nizza”. Erio Ambrosino, indipendente del Partito Democratico, mette sul tavolo un’altra questione: “La tangenziale di Fossano a sette anni dal crollo non è ancora aperta. Siamo dimenticati quando governa la sinistra e quando governa la destra, dobbiamo fare fronte comune”.
A proposito di Fossano, la sindaca Patrizia Manassero torna sul botta e risposta con Rixi per ribadire quanto già detto in una recente intervista: “In campagna elettorale viene fatta un’iniziativa di un ente dello Stato a Fossano. Il viceministro ha detto che verrà a Cuneo quando si aprirà il tunnel e questo è un problema, perché significa che non sappiamo quando verrà”. La cosa positiva, sottolinea la prima cittadina, è che nel famoso convegno si parlerà del raddoppio della linea ferroviaria Cuneo-Fossano: “Non si sa quando sarà, ma venerdì mattina saremo a Fossano per ricordarglielo”. “Lei è troppo brava, si dà disponibile e le rispondono con sgarbi molto forti” replica ancora Boselli, chiamando in causa il presidente della Provincia che sarà sul palco con Salvini: “Quello di Robaldo è uno sgarbo, abbia il coraggio di dirlo”.