Serve convocare la Conferenza Intergovernativa Italia-Francia per dare l’ok al progetto esecutivo e quindi avviare i lavori per il ponte all’uscita del tunnel sul versante francese, sul Rio della Cà. È quanto emerso dalla riunione di stamattina, martedì 9 agosto, che si è svolta a Robilante. Sul tavolo la situazione del Tenda bis: presenti i Sindaci della valle Vermenagna, oltre a quelli di Borgo San Dalmazzo e Cuneo, collegati in videoconferenza Nicolò Canepa per l’Anas e il commissario straordinario Nicola Prisco.
Fronte compatto per quanto riguarda la citata questione CIG. In un’intervista rilasciata ai colleghi di TargatoCN nei giorni scorsi il sindaco di Tenda Jean Pierre Vassallo aveva sostenuto che i lavori per il ponte sarebbero potuti partire anche senza il “via libera” del vertice, Prisco ha invece confermato il contrario: i primi cittadini presenti hanno chiesto la convocazione in tempi brevi. Il costo dell’opera, ha spiegato lo stesso commissario, sarà di circa 255 milioni di euro e si prevede di aprire il nuovo tunnel al traffico a ottobre del 2023, con termine dei lavori per la vecchia canna fissato nel 2025.
Nicolò Canepa, dirigente del dipartimento Piemonte dell’Anas, ha anche riferito alcuni dati sull’avanzamento dei lavori: sul versante italiano sono stati scavati 1.558 metri, ne mancano 161 per raggiungere il confine, mentre su quello francese ne sono stati scavati 686 (815 metri mancanti al confine). In Francia si avanza di quattro metri al giorno con esplosivo, in Italia con il martellone, in quanto la roccia è più morbida, andando avanti di un metri e mezzo al giorno. Sono attualmente attivi in cantiere 60 operai.