Colpo su colpo.
Al j’accuse di Edilmaco, il consorzio che gestisce il cantiere del Tenda bis, rispondono gli enti locali. Da un lato i costruttori che non accettano di essere additati come unici responsabili dei ritardi sulla riapertura del tunnel, dall’altra la politica che vuole mettere un freno alla logica per cui la colpa è sempre di qualcun altro: dell’appaltatore precedente (che pure porta le colpe più pesanti, sfociate in condanne penali), della tempesta Alex o della burocrazia.
Tanto per cominciare, mercoledì si terrà alle ore 9 una riunione straordinaria in video-collegamento del Comitato di monitoraggio. Regione, Provincia e i comuni facenti parte del comitato chiedono certezze e serietà sulle tempistiche: “Non ci interessano le polemiche tra Edilmaco e Anas e siamo stufi di continui scarichi di responsabilità: ci interessa che il tunnel del Tenda sia concluso e aperto il prima possibile, nei tempi stabiliti” dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e quello della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo. “L’azienda costruttrice, - attaccano i due presidenti - tramite gli organi di stampa, rende noto che i lavori sono in ritardo e che non è possibile rispettare gli impegni, mentre la settimana scorsa, durante la Cig, è emerso che i lavori sarebbero in stato avanzato. A questo punto il territorio chiede a una sola voce chiarezza e trasparenza”.
“La nostra posizione sul tunnel di Tenda è chiara e irremovibile: - ha aggiunto l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Gabusi, rispondendo a una interrogazione su questo tema a palazzo Lascaris - non accettiamo nessuna proroga alla consegna dei lavori rispetto a giugno 2024 e la Regione, insieme alla Provincia di Cuneo e ai comuni facenti parte del Comitato di monitoraggio, chiede che i ritardi siano accompagnati dal pagamento di penali che dovranno risarcire il territorio e sostenere il settore del turismo a ristoro dei disagi subiti. La Regione e gli enti locali non hanno alcuna responsabilità sulla realizzazione dell’opera, ma sono sempre stati impegnati in prima linea, favorendo l’istituzione del Comitato di monitoraggio, che ha permesso al territorio di essere coinvolto direttamente nel monitoraggio del cantiere, e assicurando un dialogo continuo con le istituzioni a ogni livello, oltre che con la stazione appaltante e la ditta esecutrice dei lavori”.