Entro oggi, 31 gennaio, avrebbe dovuto essere firmato il contratto per la ripresa dei lavori del Tenda bis, ma anche questa scadenza, dopo quella di metà dicembre, è stata 'bucata'. Il 'matrimonio' tra Anas e la torinese Edilmaco, capofila di un'associazione temporanea di imprese, sembra non dover andare in porto.
Se nell'ultima circostanza la giustificazione era stata l'assenza di una polizza assicurativa, in questa occasione, almeno stando alle fonti ufficiali, la spiegazione è stata indicata da Anas in un parere richiesto all'Avvocatura di Stato in merito alla crisi di una delle imprese coinvolte nell'Ati. L'azienda, di cui non è stato reso noto il nome, avrebbe chiesto un concordato preventivo per evitare il fallimento. Il dubbio di Anas sarebbe sulla possibilità di stipulare un contratto con un'associazione temporanea che comprende al suo interno un impresa in difficoltà economiche.
Nell'ultimo articolo sulla questione, risalente allo scorso 25 gennaio, avevamo citato la massima andreottiana del “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci azzecca', augurandoci di non poterla applicare al caso specifico, ma a questo punto le speranze di non poterlo evitare sono ridotte al lumicino. Ad oggi, infatti, le tempistiche entro le quali la situazione potrebbe sbloccarsi non sono note neppure ad Anas, che in una nota ha però dichiarato il suo impegno sulla questione: “Si tratta di un tema complesso, che vede il nostro impegno quotidiano per risolvere la situazione nel minor tempo possibile”.