Altro che “lobby del territorio”, l’avvicinarsi delle elezioni rinfocola semmai le polemiche tra schieramenti politici legati alla solita ferita aperta: il tunnel di Tenda. Chiara Gribaudo, deputata e vicepresidente nazionale del Partito Democratico, papabile candidata del centrosinistra alle prossime regionali, dà fuoco alle polveri: “Anziché mettere i soldi su roboanti piani come lo Stretto di Messina, si mettano i soldi prima per finire le opere incompiute, come farebbe un buon padre di famiglia”.
Da Montecitorio a Palazzo Madama, non tarda ad arrivare la replica del senatore leghista Giorgio Bergesio: “Ridicole le accuse di Gribaudo che da oltre un decennio siede in parlamento e non ha mai portato a casa nulla per il suo territorio, nonostante 10 anni di Partito Democratico al governo con suoi ministri proprio al Mit”. “La verità è più dura delle promesse”, incalza lei, come per l’Asti-Cuneo: “Hanno continuato a ripetere per mesi, e continueranno a farlo durante la campagna elettorale, che il Tenda-bis sarebbe stato riaperto, guarda caso, a giugno 2024”. Viste le notizie degli ultimi giorni, aggiunge la parlamentare borgarina, bisogna capire al più presto dove siano emerse le criticità e come verrà rivisto il cronoprogramma se davvero arrivasse una nuova, estenuante proroga, rispetto a quella già annunciata: “Ma la cosa più grave - aggiunge - non è scoprire adesso dei ritardi, ma che si è deciso di rinviare la Riunione Intergovernativa che deve rinnovare la convenzione del ‘70 sulla Cuneo-Ventimiglia-Nizza. Perché?”.
Nel sopralluogo di ottobre, ricorda Gribaudo, erano state fornite rassicurazioni sui tempi di apertura almeno della nuova galleria, che però consentirebbe il solo passaggio a senso unico alternato: “Ora Cirio richiami Salvini alle sue responsabilità sui 100 milioni che servono per completare i lavori. Poi, visto che i tunnel del Novecento sembra reggano meglio dei nuovi, si proceda in fretta con la gettata del ponte, che dalle notizie ci risulta in ritardo di un paio di mesi”.
Bergesio, chiamato in causa per interposto Salvini, non ci sta: nessuna lezione dalla vicepresidente del Pd “che ha ampiamente dimostrato disinteresse per il Piemonte e nessuna volontà di risolvere le problematiche quotidiane che affrontano i nostri cittadini. Noi della Lega, invece, lavoriamo affinché le opere sul valico del Colle di Tenda siano completate, contenendo al massimo i tempi di realizzazione”. Si citano lo sblocco dell’Asti-Cuneo, appunto, e la variante di Demonte, come principali risultati di questo anno di governo: “Fatti concreti e non parole, se ne facciano una ragione quelli che avrebbero dovuto fare e sono rimasti con le mani in mano”.
“È incredibile come questa giunta regionale abbia trascurato le opere infrastrutturali del Cuneese” sostiene invece la deputata dem: “Vorrei che ogni tanto i sovranisti nazionali e nostrani facessero sentire la loro voce sui tavoli che contano, perché questi rinvii sono ingiustificabili”.