LIMONE PIEMONTE - Tenda bis verso un nuovo rinvio: la Granda dovrà incassare l'ennesimo schiaffo?

Nonostante le perplessità di tanti, negli ultimi mesi Anas ha sempre garantito la riapertura a giugno: con ogni probabilità, però, la scadenza sarà impossibile da rispettare

Andrea Dalmasso 16/02/2024 15:12

All’orizzonte c’è un’altra estate senza il Tenda. Malgrado le ripetute promesse, l’apertura al traffico a giugno del 2024 somiglia sempre di più ad un miraggio. L’ufficialità ad oggi non c’è (arriverà durante la Cig del prossimo 28 febbraio?) ma tutti gli “indizi” e gli spifferi portano nella stessa direzione. Nella sua ultima versione ufficiale Anas aveva promesso e ribadito l’apertura a giugno e da allora non ci sono stati nuovi aggiornamenti, ma chi ha visto il cantiere da vicino è sicuro: si tratta di una scadenza impossibile da rispettare. Troppo lavoro da fare, troppo poco tempo a disposizione, con l’aggiunta di tutti i possibili imprevisti e inconvenienti che un cantiere così complesso comporta.
 
Il commissario straordinario Nicola Prisco, in una delle sue ultime uscite pubbliche, durante la manifestazione indetta da Confcommercio Cuneo lo scorso 18 dicembre, aveva confermato le tempistiche: “A gennaio verrà implementato ulteriormente il personale per portarlo a 200 operai dagli attuali 160, cui sono affiancati 20 tecnici. Il cantiere non chiuderà se non a Natale e Capodanno, quindi le lavorazioni continueranno anche durante le festività”, aveva dichiarato Prisco, intervenuto in prima persona al presidio organizzato presso il cantiere a Limone Piemonte. Un impegno che non è bastato: l’apertura al traffico dovrebbe slittare nel migliore dei casi all’autunno. Nel peggiore, invece, se ne riparlerà nel 2025, con tutte le conseguenze che comporteranno per la valle Vermenagna (e non solo) un’altra estate e forse un altro inverno senza collegamento stradale con la Francia.
 
La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è in particolare una: perchè? Perché non essere chiari e trasparenti fin da subito? Perchè continuare a promettere un’apertura a giugno, anche se negli ultimi mesi il termine appariva sempre più inverosimile a chiunque visitasse il cantiere, anche privo di competenze specifiche nel settore delle grandi opere? Perchè respingere al mittente, talvolta anche con malcelato fastidio, ogni dubbio avanzato a più riprese dagli amministratori locali, per ultima la Provincia? A chi conviene questo gioco? Non all’Anas, la cui immagine si indebolisce sempre di più, di ritardo in ritardo. Non al territorio, sempre più esasperato da promesse puntualmente disattese. Quella del Tenda bis è diventata una partita in cui perdono tutti. Una partita di cui non si vede la fine, malgrado ormai il cronometro segni i tempi supplementari.
 
Certo, siamo nel campo delle indiscrezioni e tutti questi ragionamenti potrebbero venire smentiti da Anas nel prossimo incontro ufficiale, la citata Cig del 28 febbraio: dato lo storico di quest'opera, però, chi è pronto a scommettere sull'effettiva riapertura a giugno?

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