LIMONE PIEMONTE - Tenda, il Prefetto di Nizza replica a Cirio e Rixi: "La sicurezza degli automobilisti non è negoziabile"

In un comunicato Hugues Moutouh risponde agli attacchi da parte italiana dopo il nuovo rinvio dell'apertura: "Le condizioni fondamentali di sicurezza non sono affatto presenti"

a.d. 20/12/2024 08:23

Si è fatta attendere tre giorni, ma è arrivata nella serata di ieri, giovedì 19 dicembre, la replica delle istituzioni francesi agli attacchi lanciati dal viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi e dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio lunedì, durante il sopralluogo sul cantiere del Tenda bis. Cirio e Rixi, reduci dalla CIG che aveva ufficializzato il nuovo rinvio dell’apertura del tunnel, nell’occasione avevano scaricato sulla Francia ogni responsabilità: “Noi eravamo pronti ad aprire il 30 dicembre, ma i francesi non vogliono”, questo, in sintesi, il messaggio. Un’apertura, va precisato, che sarebbe avvenuta in modalità cantiere, dato che molti interventi, dentro e fuori la galleria, sono ancora da ultimare. Dalle autorità francesi è però arrivato il “niet”: si aprirà solo quando l’opera sarà completata e collaudata.
 
A replicare alle accuse di Rixi e Cirio è stato il Prefetto delle Alpi Marittime Hugues Moutouh, che ha affidato la sua risposta ad un comunicato stampa: “Auspico una rapida riapertura del tunnel di Tenda, tanto attesa dai nostri concittadini, sia per ragioni di mobilità personale che per agevolare gli scambi economici tra Francia e Italia. Gli abitanti del versante francese meritano di essere presi in considerazione. Tuttavia, non si tratta di metterli a rischio. Oggi, il minimo che possiamo dire è che le condizioni fondamentali di sicurezza non sono affatto presenti. La sicurezza degli automobilisti non è negoziabile. Occorre quindi accelerare i lavori per portare ad una riapertura imminente”.
 
Nel comunicato stampa la Prefettura francese ha reso note le sue richieste, in termini di condizioni minime di sicurezza, per un eventuale esercizio in modalità cantiere: disporre di illuminazione nello spazio circolante, disporre di dispositivi e/o sensori che consentano il rilevamento di un incendio, disporre di un impianto di estrazione fumi funzionante, disporre di chiusure mediante porte resistenti al fuoco alle estremità dei bypass pedonali.


 
"Inoltre, un gran numero di apparecchiature funzionano con energia elettrica che deve essere disponibile in modo sufficiente e affidabile con mezzi di emergenza in caso di guasto. Tutti questi requisiti erano già stati formulati durante precedenti riunioni delle autorità e rimangono attuali", precisa la Prefettura delle Alpi Marittime.

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