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La proposta di apertura al traffico della nuova canna del tunnel di Tenda nella cosiddetta ‘modalità di cantiere’ di cui si è recentemente discusso nasce da precise istanze dei territori che avevano portato Anas ad attivare, già nel 2023, una serie di studi approfonditi”. Si apre così la lunga nota diffusa nelle scorse ore dall’Anas. L’ente strade, che non aveva rilasciato commenti dopo la CIG dello scorso 16 dicembre, che aveva decretato il nuovo rinvio dell’apertura del colle di Tenda, interviene sulle polemiche che hanno visto negli ultimi giorni un reciproco
scambio di accuse tra le istituzioni italiane e quelle francesi. A Edoardo Rixi e Alberto Cirio, che avevano attribuito ai “cugini” d’Oltralpe le responsabilità del nuovo rinvio, avevano replicato il
Prefetto di Nizza (“
Le condizioni fondamentali di sicurezza non sono affatto presenti”, aveva scritto in una nota Hugues Moutouh) e
l’ambasciatore francese a Roma Martin Briens, che in una lettera a “La Stampa” aveva parlato di “
decisione congiunta” lanciando ad Anas e alle istituzioni italiane una serie di accuse.
Le risposte dell’Anas
Ora la replica da parte dell’ente stradale italiano. Si parte, come visto in apertura, dalla discussa “modalità cantiere”: “Sottoposta al Comitato di Sicurezza della Commissione Intergovernativa (CIG) a marzo 2023, l’ipotesi era stata inizialmente scartata poiché l’avanzamento dei lavori non forniva le sufficienti garanzie in termini di sicurezza per l’utenza in transito, subordinando la riapertura in ‘modalità cantiere’ al completamento di alcune dotazioni indispensabili che all’epoca erano in corso di realizzazione. Con l’avanzamento importante di tutte le lavorazioni, a inizio ottobre 2024 Anas e il Commissario Straordinario hanno riproposto all’attenzione degli organi CIG la proposta di apertura anticipata al traffico del nuovo tunnel per il 30 dicembre 2024, grazie anche all’analisi degli scenari di rischio redatta dal professor Lorenzo Domenichini, docente universitario tra i massimi esperti internazionali di sicurezza in galleria, che ha anche redatto il documento di sicurezza in cui sono descritte tutte le installazioni per l’apertura al traffico in modalità definitiva. Tale proposta è stata illustrata alla Commissione Tecnica ed al Comitato di Sicurezza della CIG durante gli incontri dell’11 e 12 dicembre ed è stata infine presentata in sede di CIG lunedì 16 dicembre”. Nella sua nota Anas specifica ed elenca tutte le norme nazionali che sarebbero andate a disciplinare il transito in modalità cantiere: “L’applicazione di tali norme consente di mantenere alto il livello di sicurezza all'interno dei cantieri stradali, con traffico in esercizio, assicurando le condizioni di sicurezza sia per l’utenza stradale che percorre la strada interessata dal cantiere sia per i lavoratori che svolgono le loro mansioni”. La normativa in questione prevedeva la riduzione delle velocità, il distanziamento minimo tra i veicoli, i presidi antincendio e un segnalamento integrativo per gli utenti.
Si arriva poi alla citata CIG del 16 dicembre: “Il parere della Commissione, in particolare della delegazione francese, è stato negativo nonostante alla data del 30 dicembre sarebbe stata presente la maggior parte delle dotazioni indispensabili come la ventilazione, le segnaletiche, l’illuminazione, l'impianto rilevazione incendi, la funzionalità della rete idrica e la rete di comunicazione. Elementi in via di realizzazione come la pressurizzazione dei bypass pedonabili sarebbero stati compensati dall’istituzione di un servizio continuo di sorveglianza della circolazione, dalla realizzazione di una postazione fissa di controllo del tunnel con presidi antincendio e da un servizio di pronto intervento impianti e di soccorso operativo 24 ore su 24, contromisure integrative ampiamente studiate per consentire il transito in sicurezza”.
Il cronoprogramma
“Anas non ha ancora fornito un cronoprogramma fino alla riapertura”: questo uno dei punti centrali dell’intervento dell’ambasciatore francese. Anas, dal canto suo, spiega che ad oggi “attende di ricevere dall’impresa esecutrice il cronoprogramma per l’apertura al traffico definitiva della nuova opera, cronoprogramma che nel corso degli ultimi mesi è stato modificato e rimodulato proprio in vista dell’apertura al traffico in modalità cantiere entro il 30 dicembre 2024. Non appena pervenuto sarà trasmesso alle delegazioni CIG per la programmazione delle prove e dei collaudi sugli impianti”. I maligni, vale la pena di sottolinearlo, sostengono che Edilmaco non abbia ancora trasmesso un cronoprogramma definitivo perchè questo andrebbe a mettere nero su bianco lo sforamento oltre il 6 gennaio: dal 7, infatti, scatterebbero le penali per l’azienda.
In attesa di un cronoprogramma aggiornato - prosegue Anas - si può stimare il completamento dei lavori sugli impianti all’inizio della primavera, cui seguiranno i collaudi: “Anas si impegna a svolgerli nel più breve tempo possibile e auspica che anche i colleghi francesi, per la parte di collaudi a loro riferita, possano concluderli prima dei 75 giorni annunciati. Proprio all’esito positivo dei collaudi, infatti, la nuova canna del tunnel sarà aperta al traffico”.
“Il completamento delle opere residue in progetto, - prosegue ancora la nota - in particolare la rettifica dei tornanti francesi, richiederà alcuni mesi di lavoro in più, attività che come previsto in origine sarà svolta a traffico aperto lungo il collegamento internazionale con il senso unico alternato. Chiaramente, tali previsioni richiederanno un’attenta valutazione della situazione contrattuale dell’impresa esecutrice”.
Lo stato dei lavori
Ancora Anas: “Le lavorazioni per il completamento del tunnel stanno procedendo speditamente. A ottobre 2024 è stato ultimato lo scavo dei circa 200 metri di deviazione dell’imbocco della galleria lato Francia, completo di arco rovescio e del rivestimento definitivo. Tutti i dieci bypass pedonali sono stati completati, così come i tre bypass carrabili e la cabina impianti e sono in corso gli allestimenti. Sono in fase di completamento la realizzazione dei marciapiedi e delle pavimentazioni e sono in avanzata fase di installazione le dotazioni impiantistiche. Sul lato francese, oggetto degli importanti lavori a seguito della tempesta Alex, sono stati eseguiti e quasi completati tutti i consolidamenti delle aree esterne. È stata inoltre completata la costruzione del ponte sul Rio de la Cà, sul quale è già stata eseguita la prova di carico. In corso anche la realizzazione delle berlinesi lungo i tornanti francesi dove è previsto che i lavori proseguano fino al completamento che avverrà in regime di traffico".
Il tunnel storico
Un’altra grande questione aperta è quella che riguarda il tunnel storico. Nel sopralluogo post-CIG il viceministro Rixi ha manifestato l’intenzione di lasciare i lavori alla Francia, mentre un grande punto interrogativo resta anche sul finanziamento dell’opera da parte transalpina. Spiega Anas: “L’attivazione dell’appalto per l’alesaggio del tunnel storico è prevista al termine di tutti i lavori in carico all’impresa Edilmaco, compresa la rettifica dei tornanti, comunque nel corso del 2025 e per una durata dei lavori di circa due anni. Il progetto è concluso da mesi ed è attualmente alla disamina degli organi tecnici della CIG. L’importo dei lavori è invariato e le somme per la quota parte italiana sono già a disposizione”. Ad eseguire i lavori, in ogni caso, non sarà Edilmaco, come stablito nello stesso Atto di Sottomissione sottoscritto dalle parti: “L’impresa stessa ha chiesto lo stralcio dei lavori relativi alla vecchia canna impegnandosi a concludere i lavori di costruzione del solo tunnel nuovo. All’interno del tunnel storico sono stati eseguiti i consolidamenti propedeutici all’alesaggio lungo 2,4 km di galleria sui 3 km complessivi e sono stati completati la berlinese d’imbocco sul lato italiano e il riempimento del tratto terminale. È in corso lo scavo della deviazione (attività in carico alla stessa impresa Edilmaco)”.
La circolazione nel nuovo tunnel
“Una volta completata l’installazione e il collaudo delle parti impiantistiche e le opere civili residue la nuova galleria sarà aperta al traffico. - prosegue Anas nella sua nota - Al pari dell’ipotesi di transito in modalità cantiere anche la possibilità di aprire il nuovo tunnel a doppio senso di marcia è stata ampiamente indagata e sono stati eseguiti appositi studi tecnici a supporto, sempre dal professor Lorenzo Domenichini. Tuttavia, tale proposta avanzata da Anas è stata rigettata dagli organi tecnici della CIG".
Anas - chiude il comunicato - “è fortemente impegnata nel completare i lavori nel minor tempo possibile e ha messo in campo, con l’impresa esecutrice, ogni risorsa disponibile avanzando al contempo proposte migliorative per mitigare i disagi a vantaggio del territorio fortemente gravato dall’assenza del collegamento internazionale”.