Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi saranno ad Antiochia, domani pomeriggio, per siglare ufficialmente con le autorità turche l’atto di donazione alla Turchia da parte del governo italiano dell’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) messo a disposizione dalla Regione Piemonte.
La struttura è operativa dal 17 febbraio in un’area sportiva nelle vicinanze dell’ex ospedale della città turca andato completamente distrutto dal terremoto. Vi operano attualmente un’ottantina di sanitari e operatori e addetti logistica della maxi-emergenza del Piemonte, compresi dieci volontari della Protezione civile regionale.
La delegazione istituzionale della Regione sarà accompagnata dal coordinatore della missione Mario Raviolo e da Giuseppe Guerra, direttore generale dell’Asl Cn1 presso la quale è formalmente “incardinato” l’Emt2. Con loro viaggeranno 60 sanitari e 9 addetti alla logistica che andranno a dare il cambio ai loro colleghi operativi nell’ospedale da campo.
"Ancora una volta il Piemonte dimostra di avere un grande cuore e una grande professionalità nella gestione delle emergenze – dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio - Come noi abbiamo ricevuto aiutato durante il Covid da parte dei medici di Cuba che hanno gestito per settimane l'ospedale delle Ogr e curato i nostri malati, così, ancora una volta, sanitari e volontari piemontesi della protezione civile sono in campo per aiutare la popolazione turca colpita dall'immane tragedia del terremoto, con professionalità e strutture d'eccellenza, come l'ospedale Emt2".
"Il team piemontese operativo in Turchia – osserva l’assessore Icardi – ha confermato nel concreto estrema professionalità e altrettanta generosità nel mettersi a disposizione di una missione tanto impegnativa, quanto indispensabile per soccorrere la popolazione terremotata in condizioni disperate. Da lunedì, il nostro personale sarà impegnato nell’attività di integrazione dei sanitari turchi che prenderanno in carico l’ospedale. Contiamo di rimanere in Turchia ancora un paio di settimane, ma se sarà necessario non avremmo difficoltà a reintegrare nuovamente l’organico, avendo ricevuto almeno altre 200 disponibilità di sanitari piemontesi volontari pronti a partire per l’Emt2 di Antiochia. La donazione dell’ospedale è un atto dovuto verso una popolazione che ha perso tutto. Grazie alla disponibilità della Protezione civile nazionale a rifinanziare la struttura, saremo presto in grado di disporre di un nuovo Emt2 da impiegare sui fronti di emergenza internazionali".
"Ringraziamo tutti i volontari che in queste settimane stanno prestando servizio in Turchia- commenta l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi -; il loro è un aiuto importante e un supporto prezioso a tutto il comparto sanitario. Sono state settimane difficili, ma sono arrivate belle notizie come la nascita di nuovi bimbi. Ed è bello sapere che la nostra Protezione civile è parte di questo processo di rinascita".
Mario Raviolo conferma l’assoluta necessità dell’ospedale ad Antiochia: "La nostra è praticamente l’unica struttura ospedaliera della zona, insieme ad un’altra analoga americana, a quindici chilometri di distanza. Stiamo svolgendo assistenza sanitaria sia di emergenza sia ordinaria. C’è bisogno di tutto, ieri abbiamo assistito il ventesimo parto. Abbiamo un elevatissimo flusso di pazienti, costante, operiamo al massimo delle nostre possibilità, in condizioni estreme, ma siamo addestrati a farlo e il nostro personale lavora senza sosta, con risultati straordinari. La popolazione e le autorità turche ci hanno accolti a braccia aperte".
Nello specifico, l’ospedale da campo Emt2 della Regione Piemonte che verrà donato alla Turchia è costituito da 14 tende per strutture mediche. In particolare, una tenda è destinata al Triage/accettazione, due per il Pronto Soccorso, una per l'Unità di terapia intensiva con 4 posti letto, una per sterilizzazione e presala operatoria, una per la sala operatoria, una per la sala parto naturale/cesareo convertibile in seconda sala operatoria. Tre tende sono dedicate alle degenze da 20 posti letto, una alla sala radiologica e laboratorio analisi, una tenda è destinata all'isolamento per malati infettivi con 2 posti letto, una alla farmacia/magazzino, una per il comando per direzione sanitaria e logistica.
Altre 16 tende sono dedicate ai servizi e alla logistica: otto dormitori, un dormitorio diurno per personale turno notte, una tenda per cucina, due tende per refettorio, una tenda docce, una tenda per lavanderia e due tende relax.
A queste, si aggiungono ulteriori 15 tende bagno con cabine singole per personale e degenti, tre generatori elettrici, un impianto elettrico campale dotato di selettività verticale ed orizzontale, trasformatore di isolamento per sala operatoria, UPS per sala operatoria, ICU e laboratorio/radiologia, un impianto idraulico campale composto da serbatoi flessibili, sistema acqua fredda e calda, un sistema di purificazione e potabilizzazione dell'acqua per 3000 l/h, un produttore di ossigeno PSA 6000 Litri/ora, una cucina attrezzata per 100 persone a pasto, approvvigionamento alimentare per 7‐10 giorni e un veicolo trainante dotato di carrello elevatore.