“Accolgo con soddisfazione l’esito del confronto con il ministero che riconosce la validità dei test antigenici nella definizione di caso Covid-19, nel solco delle indicazioni europee già recepite dal Piemonte e dall’Istituto superiore di Sanità e fatte proprie dalla Commissione Salute”: sono le parole dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, in merito alla bozza definitiva del documento concordato con il Ministero della Salute sull’aggiornamento della definizione di caso Covid-19 e sulle strategie di testing del virus.
Il documento, che riporta l'esito dell'elaborazione delle osservazioni inviate dalla Commissione Salute, arriva a quasi tre settimane di distanza dalla dura polemica scoppiata intorno alla
“scomparsa” di 200mila tamponi dal computo ufficiale della Regione Piemonte. Una revisione imposta dal governo che chiedeva di scorporare il dato relativo ai test rapidi antigenici da quello dei tamponi molecolari, più affidabili, a differenza di quanto piazza Castello aveva fatto fino ad allora.
In seguito era intervenuto l’Istituto Superiore di Sanità per
certificare la regolarità dei conteggi effettuati dalla Regione Piemonte, e infine il ministero della Salute aveva rivisto i criteri
aprendo anche ai test rapidi:
“Si tratta di strumenti di strategica importanza nel tracciamento del contagio - afferma ora Icardi -
ed era necessario fare chiarezza, dopo che il Bollettino nazionale aveva escluso dalla pubblicazione i test antigenici, peraltro regolarmente considerati nei report settimanali dallo stesso Istituto Superiore di Sanità”.
La Regione Piemonte, conclude l’assessore, “ha sempre comunicato i dati della pandemia in modo rigoroso e rispettoso delle norme. Ringrazio il ministero che, coinvolgendo le regioni nella stesura della nuova circolare sull’utilizzo dei test antigenici, ha permesso di sgomberare il campo da miserabili speculazioni statistiche e politiche”.