CUNEO - Tettoia Vinaj, il Comune chiede di accantonare i canoni: Baladin risponde picche

La società ha opposto un rifiuto alla richiesta formulata dopo la sentenza del giudice. Ma sul futuro pende l’imminente riconsegna dei locali di piazza ex Foro Boario

Andrea Cascioli 25/03/2024 19:44

Se sui 938mila euro non pagati dal 2015 pende tuttora una causa civile, per la quale il Comune di Cuneo ha proposto appello, il destino dell’Open Baladin appare altrettanto incerto. L’assessore ai Contratti Valter Fantino ha fatto sapere, rispondendo a un’interpellanza di Beppe Lauria (Indipendenza!) che il birrificio artigianale ha affermato di non poter accantonare i canoni dovuti - per contratto - alla società Tettoia Vinaj srl di Dario Dalmasso.
 
Ovvero al privato che non ha pagato né i canoni né gli oneri di monetizzazione dei parcheggi e che ora il giudice di primo grado ha condannato a lasciare i locali (ma non a pagare: questo è l’oggetto dell’appello). “Ne consegue - precisa Fantino - che ad oggi la società Baladin, ritenendo tuttora valido il rapporto intercorrente tra il Comune e la Tettoia Vinaj srl, continua a versare i canoni alla Tettoia Vinaj srl”. L’ultimo groviglio legale agita la seduta del Consiglio comunale, a una settimana di distanza dall’assise straordinaria che era stata dedicata proprio a questo tema.
 
La richiesta formulata dagli uffici legali era quella di considerare cessato il contratto di affitto di ramo d’azienda stipulato nel 2016 e accantonare quanto dovuto su un conto separato, in modo, spiega l’assessore, “da poterli successivamente versare al soggetto legittimato a ottenere i pagamenti”, ovvero il Comune. Nella sua risposta, Baladin ha comunicato di non poter assecondare la richiesta “ritenendo che la pronuncia di risoluzione del contratto abbia natura non idonea a produrre efficacia anticipata”. L’inquilino di piazza ex Foro Boario aspetta di sapere come finirà la causa, in sostanza. C’è però un'altra questione, riguardante la restituzione dei locali: i legali dell’amministrazione civica hanno trasmesso una formale diffida a riconsegnare le chiavi e i locali entro il 19 marzo. Nella stessa data, l’avvocato di Tettoia Vinaj srl ha risposto di essere pronto a concordare tale restituzione. E dopo cosa succederà?
 
Per Lauria si pone il problema di cosa fare anche con Baladin, oltre che con il gestore dell’immobile: “È il soggetto a cui abbiamo dato Cascina Vecchia per una cifra irrisoria: ci sono interlocuzioni importanti e rapporti consolidati, ma Baladin si pone in una situazione irricevibile per l’amministrazione”. Quanto alla società di Dalmasso, l’esponente dell’opposizione rileva come al 31 dicembre 2022 fosse dichiarato un valore di produzione pari a 185mila euro: “La cosa più straordinaria è che dichiarava costi di produzione per 93.615 euro. Quella società produce 185mila euro che non vi gira e ha spese per quasi 100mila euro, tant’è che tutti gli anni accumula perdite: questo è l’interlocutore che avreste dovuto verificare”.
 
Ma non è tutto: la licenza di somministrazione di alimenti e bevande, ricorda Giancarlo Boselli (Indipendenti), è stata rilasciata alla Consital, ovvero a chi gestiva il contratto di project financing prima del subentro di Tettoia Vinaj srl. Non sono però mai stati versati i 315.911 euro dovuti per la monetizzazione dei parcheggi: “È possibile che si faccia un’attività di somministrazione senza pagare gli oneri dei parcheggi? Anche gli altri locali di Cuneo vorrebbero poterlo fare” obietta Boselli. Sul punto ha replicato la sindaca Patrizia Manassero: “La vicenda Tettoia Vinaj ha evidenziato un vuoto regolamentare: non esisteva una norma che precisasse il momento esatto per il pagamento della monetizzazione dei parcheggi. Questo consiglio, a gennaio 2021, ha votato il nuovo regolamento relativo nello specifico alla monetizzazione dei parcheggi, specificando che il pagamento dev’essere effettuato prima dell’avvio dell’attività”.
 
Secca la risposta di Lauria: “Forse alla sindaca non è noto, ma ci sono stati esercizi commerciali che non hanno avuto la possibilità di mettere i dehors perché non in regola con i pagamenti: qui c’è uno che non paga proprio niente e intraprende un’attività come se niente fosse. Visto che il regolamento è vigente dal 2021 mi piacerebbe sapere cosa abbiate fatto fino ad oggi per sanare quella situazione: la risposta è nulla”.

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