CUNEO - Tettoia Vinaj, ora Baladin vorrebbe pagare il Comune (ma il gestore non lo permette)

Dopo una prima rata, le somme sono state accantonate. Intanto resta in sospeso la restituzione dei locali: “Stiamo lavorando alacremente” dice l’assessore Fantino

Andrea Cascioli 03/05/2024 07:18

Nella “telenovela” di Tettoia Vinaj eravamo rimasti - appena un mese fa - al punto in cui il Comune di Cuneo, vincitore “morale” della causa contro il gestore insolvente Tettoia Vinaj srl, aveva domandato all’affittuario (ovvero l’Open Baladin) di accantonare i canoni di affitto anziché versarli alla srl. Richiesta a cui il birrificio avrebbe risposto di no. Non è proprio così, si scopre ora. Correggendo sé stesso, l’assessore ai Contratti Valter Fantino ha affermano: “Avevo detto che il Baladin si era rifiutato di ragionare sull’ipotesi di mettere da parte le somme: in realtà ha pagato una prima mensilità, poi dopo aver ricevuto una lettera da Tettoia Vinaj. Dopo averla ricevuta, non sta più pagando ma accantonando le somme”.
 
In altre parole la società di Dario Dalmasso (che gestisce, attraverso Exin Cantore, anche la vicina ex infermeria della caserma), non paga di quanto già accaduto finora con la “sparizione” dei 938mila euro dovuti alla città, si sarebbe messa di traverso al tentativo dell’affittuario e del Comune di venirsi incontro. Tutto ciò mentre rimane in sospeso il discorso sulla restituzione dei locali, imposto dal giudice e alla quale la Tettoia Vinaj srl non pareva essersi opposta. Dei mancati progressi sul punto ha chiesto conto Beppe Lauria (Indipendenza!) in un’interpellanza: la lettera del legale della società, fa notare il consigliere, era giunta il 19 marzo. Siamo al 2 maggio e ancora non ci sono novità.
 
“Da quella data nessuno ha dormito, - risponde Fantino - ma è comunque una situazione abbastanza complessa. Stiamo lavorando alacremente con il segretario generale, con l’ufficio legale e con i nostri legali per arrivare a far quadrare questa partita”. Vale anche, aggiunge l’esponente della giunta, per quanto riguarda la salvaguardia dei crediti: “Stiamo ragionando con i legali” dice l’assessore, ma “non si può certo pensare di assimilare questa situazione alle consuete procedure di recupero crediti”. Eppure, insiste Lauria, gli strumenti ci sarebbero: “Se questo signore ci deve dei soldi è giusto che ce li facciamo dare, se non ce li deve chiediamogli scusa”.
 
Dal bilancio del 2022 risulta che Tettoia Vinaj srl vanti crediti - con Open Baladin, si può ipotizzare - per 326.100, oltre a una disponibilità liquida di 27.506. A ciò si aggiunge, ricorda Lauria, un capitale sociale di 100mila euro. “La cosa più curiosa - osserva il consigliere - è che c’è un ricavo annuo di 81.546 euro: viene da pensare che per un certo periodo qualcuno non abbia pagato e che lo abbia fatto nel 2022”. Nel bilancio è anche scritto che le spese sono state di 84mila euro: “Questa azienda non ha un dipendente. Allora vuol dire che prende, non paga nulla e probabilmente spende per pagare il commercialista e il revisore, che credo sia la moglie (Wanda Manfredi, ndr). “Non è etico sedersi in questi banchi e accettare supinamente che qualcuno non paghi un milione di euro, quando andiamo a rompere i c... per 140 euro” conclude Lauria, rivolgendosi infine al presidente del Consiglio comunale Marco Vernetti perché chieda una verifica alla Corte dei Conti: “Dovrebbe produrre quello che è stato detto stasera anche alla Procura della Repubblica, per verificare se esistano gli estremi per un’indagine”.
 
Alle richieste di chiarimenti si uniscono Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni (“Exin Cantore sta incassando una cifra che a fine contratto sarà analoga a quella che ha fatto perdere al Comune”) e Giancarlo Boselli di Indipendenti, che ricorda: “Domani (oggi, ndr) scade l’interrogazione in forma scritta che abbiamo presentato il 4 aprile e alla quale consideriamo di non aver avuto nessuna risposta: quella inviata tramite PEC era a firma del segretario generale”. Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) si domanda intanto: “Oltre ai soldi che non riusciremo mai a recuperare - e continueremo a spenderne altri, cercando una strada legale che non ci porta da nessuna parte - si era parlato di aprire una nuova causa per richiedere i soldi, perché l’appello non sarebbe stato sufficiente: ma quali soldi, se i soldi non ci sono?”.

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