CARAGLIO - Tragedia al bioparco di Caraglio, l’allarme della Sima: “Troppi morti nei laghi e nei fiumi”

La Società Italiana di Medicina Ambientale chiede maggiore prevenzione. Dal 1 giugno sono 22 le vittime di annegamento nelle acque dolci

17/07/2024 19:00

Con la bambina annegata nel lago del bioparco AcquaViva di Caraglio e la donna ritrovata oggi morta assieme al figlio nel lago di Garda, salgono a 22 i cadaveri rinvenuti nei fiumi e nei laghi italiani dallo scorso 1 giugno ad oggi, poco meno di una vittima ogni due giorni. Il dato arriva dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che chiede maggiore prevenzione e più controlli sul territorio.
 
Ogni anno nel nostro Paese sono circa 400 le persone che muoiono annegate in acqua (mare, laghi, fiumi, torrenti), mentre nel mondo i decessi per annegamento ammontano a 2,5 milioni solo nell'ultimo decennio. Considerando i casi emersi sulla stampa nazionale e locale, solo tra giugno e luglio si contano già 22 cadaveri rinvenuti nelle acque di fiumi e laghi italiani, quasi uno ogni due giorni, stima Sima. Ogni anno nel mondo 236mila persone muoiono per annegamento: gli incidenti avvengono in mare aperto, nei fiumi ma anche in piscine alte pochi centimetri e nelle vasche da bagno di casa. Le vittime più frequenti, secondo l’Oms, sono i bambini tra 1 e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni.
 
“Le acque interne di fiumi e laghi possono nascondere grandi insidie. - afferma il presidente Sima, Alessandro Miani - Da un lato mulinelli d'acqua e correnti nei fiumi, dall'altro fondali improvvisamente profondi dei laghi e difficoltà a risalire a riva, quando questa è rocciosa, causata da alghe adese alla pietra che la rendono scivolosa. I numeri sui decessi ci dicono che serve più prevenzione in Italia, promuovendo nella popolazione una maggiore consapevolezza circa le norme base di sicurezza e incrementando controlli e divieti”.

c.s.

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