L’obbligo di etichettatura di origine sugli alimenti Made in Italy spinge la candidatura della cucina italiana a patrimonio UNESCO e risponde alla richiesta di trasparenza dell’86% dei consumatori che reputa importante conoscere la provenienza dei prodotti alimentari che porta in tavola. È quanto afferma Coldiretti Cuneo su dati Censis nell’esprimere soddisfazione per la firma del Decreto interministeriale che proroga fino al 31 dicembre 2024 il regime sperimentale italiano sull’indicazione obbligatoria in etichetta della provenienza della materia prima per pasta, riso, pomodoro, carni suine trasformate, latte e prodotti lattiero-caseari, come fortemente richiesto dalla Coldiretti.
“Un provvedimento importante per salvare la spesa Made in Italy e dare trasparenza ai consumatori e alle imprese” afferma il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, nel sottolineare che “come sui cibi artificiali, l’Italia conferma il suo ruolo di apripista nelle politiche di tutela della salute dei cittadini, poiché siamo stati il primo Paese ad adottare norme nazionali per l’obbligo di etichettatura di origine degli alimenti verso il quale si sta progressivamente allineando tutta l’Unione europea con il superamento di dubbi e contestazioni, a livello nazionale e comunitario, che fanno ormai parte del passato”.
Basti pensare - spiega Coldiretti Cuneo - al recente via libera del Parlamento europeo riunito in plenaria all’obbligo di indicare la provenienza della frutta utilizzata in succhi e marmellate, oltre che per il miele per il quale vengono rese ancora più trasparenti le etichette con l’indicazione delle percentuali dei mieli provenienti dai diversi Paesi nelle miscele. Ma ci sono anche frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole, pistacchi, pinoli ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, mele secche, pere secche prugne secche, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati compresi di tartufi e zafferano, per i quali l’obbligo dell’etichetta d’origine scatterà dal 1° gennaio 2025.
“La firma del Decreto interministeriale sull’etichettatura di origine rappresenta un passo determinante - sostiene il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu - per impedire che vengano spacciati come Made in Italy ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi parametri di qualità di quelli nazionali”.
L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una battaglia storica della Coldiretti ed è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione europea nel 2002. In questo modo - conclude Coldiretti Cuneo - si garantisce trasparenza sulla reale origine dei prodotti base della dieta degli italiani che rappresentano circa 4/5 della spesa, ma resta ancora anonima la provenienza del grano impiegato nel pane, nella farina, nei dolci, nella pizza e nei biscotti e degli ingredienti utilizzati nei gelati e nei surgelati.