CUNEO - Treni lumaca per l’aeroporto, i consiglieri regionali chiedono risposte

Diversi interventi dagli eletti cuneesi a palazzo Lascaris dopo l’audizione con i comitati pendolari delle linee SFM-4 e SFM-7

Redazione 03/11/2024 09:02

In settimana si è tenuta l’audizione in Consiglio regionale dei comitati di pendolari delle linee Sfm 1 Pont-Rivarolo-Chieri, Sfm 4 Ciriè-Aeroporto-Torino-Alba e Sfm 7 Ciriè-Aeroporto-Torino-Fossano. Molteplici i disservizi evidenziati dai viaggiatori, tra treni in ritardo, soppressi o da rinnovare e mancanza di servizi sostitutivi.
 
Sulle linee Sfm 4 e 7, quelle che collegano Alba e Fossano con l’aeroporto di Caselle, i pendolari hanno segnalato che nel settembre scorso l’indice di puntualità è stato del 61% su Sfm 4 e del 67% su Sfm 7. Nelle prime due settimane di ottobre la situazione rimane sempre negativa, con un indice che diventa del 60% per Sfm 4 e del 70% per Sfm7. Sui 1975 treni monitorati nel mese di settembre, 523 hanno registrato un ritardo tra i 5 e i 15 minuti, 64 treni hanno accumulato ritardi superiori ai 15 minuti, 30 treni completamente soppressi e 90 cancellati parzialmente.
 
Giulia Marro di Alleanza Verdi e Sinistra ha richiesto informazioni sulle interlocuzioni già avvenute con l’ente gestore del servizio, in merito alle penalità previste per i disservizi registrati. In risposta, l’assessore Gabusi ha comunicato che sono in corso interlocuzioni con l’ente gestore del Servizio Ferroviario Metropolitano Torinese, specificando però che attualmente non è possibile valutare le penalità relative al periodo di monitoraggio. Tali valutazioni saranno effettuate durante gli incontri del comitato tecnico di gestione del contratto Sfm, che si occupa anche di esaminare la puntualità e l’affidabilità del servizio. “È di fondamentale importanza che la Regione risolva al più presto questa situazione che ha già creato troppi disagi alle cittadine e ai cittadini che scelgono il treno come mezzo per spostarsi” ha dichiarato Marro, esprimendo la sua preoccupazione e ringraziando il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.Mi.S.) e i comitati dei pendolari per la loro attività.
 
Analoga attestazione ai comitati “per il grande lavoro di monitoraggio e di sensibilizzazione che portano avanti volontariamente sottraendo tempo al lavoro ed alla vita privata” viene dal consigliere del Partito Democratico Mauro Calderoni: “Oltre ritardi, soppressioni, sovraffollamento, mezzi obsoleti o caro prezzi, - osserva l’ex sindaco di Saluzzo - c’è però anche un Piemonte interno, quello profondo, delle aree rurali e montane che non ha questi problemi semplicemente perché in molte zone della nostra regione il servizio di trasporto pubblico non c’è. Il sistema del tpl piemontese si è formato per stratificazione storica di servizi con pochi, anzi rari guizzi di analisi generale e pianificazione strategica”.
 
Anche il tour sui territori appena avviato dall’assessore Gabusi e dall’Agenzia della Mobilità è giudicato privo di “ogni proposta di un modello di mobilità collettiva che guardi al futuro” e destinato a risolversi “anche giustamente in un lungo elenco di lamentele dei tanti sindaci privi di servizi anche minimi”: “In una regione che sulla qualità dell’aria deve affrontare la situazione più critica in Europa e che ha grossi ritardi infrastrutturali servirebbe un salto di qualità progettuale, uno sguardo verso un sistema di trasporto pubblico adeguato ad un Paese avanzato” conclude Calderoni.
 
“La situazione attuale configura gravi difficoltà per gli studenti e i lavoratori nel giungere in orario a scuola, all’università o sul posto di lavoro, ma rischia anche di compromettere l’immagine del territorio nei confronti dei turisti” denuncia l’esponente albese della lista Cirio Daniele Sobrero, insieme al capogruppo Silvio Magliano: “Ad Alba e a Bra - ricorda il gruppo - si è investito in infrastrutture per l’accesso alle stazioni: è particolarmente difficile da accettare che in queste condizioni molti cittadini debbano rinunciare a utilizzare il treno, mezzo più sostenibile delle auto private”. Tra le proposte dei comitati dei pendolari di Alba e Bra c’è la riattivazione della linea Cavallermaggiore-Bra, che consentirebbe, spiegano in consiglieri, “di spostare parte del traffico su questa direttrice ed eventualmente istituire alcune corse veloci da e per Alba e la sostituzione di alcuni passaggi a livello che con regolarità non funzionano correttamente, causando continui e ingenti ritardi”.
 
Apprezzamento e sostegno viene espresso per l’impegno dell’assessore Marco Gabusi nell’istituire l’Osservatorio e nel richiamare Trenitalia e Rfi, la cui audizione in II Commissione è prevista il prossimo 6 novembre, al “ripristino di standard di servizio adeguati e aderenti alle specifiche contrattuali”.

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