Riceviamo e pubblichiamo:
Le energie rinnovabili rappresentano senz’altro una valida alternativa ai combustibili fossili e pertanto con la Missione 2 del PNRR “Rivoluzione verde e transizione ecologica” il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) si prefigge di incrementare la produzione di biometano entro il 2026: 2,3 miliardi di metri cubi nella sola Regione Piemonte.
Poiché le risorse del PNRR Missione 2 hanno determinato un importante impulso all’attività di progettazione e sviluppo in particolare degli impianti di produzione del biometano è però necessario mantenere al contempo l’equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità, consumo di suolo e circolarità delle risorse.
Infatti se le suddette attività non sono adeguatamente governate attraverso una efficace e mirata pianificazione ex ante si rischia di destinare all’installazione di impianti terreni agricoli precedentemente utilizzati per soddisfare il fabbisogno di cibo umano ed animale.
In subordine ne deriva altresì l’aumento delle cause pendenti dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) avviate dalle amministrazioni locali contro la costruzione di grandi impianti.
È pertanto necessario ed urgente un intervento della Regione Piemonte per evitare la proliferazione di tali impianti e la loro eccessiva concentrazione al fine di prevenire un incremento del consumo di suolo naturale e, in particolare, agricolo.
A tal proposito abbiamo suggerito l’estensione della D.G.R. n. 15-2970 del 12 marzo 2021, che stabilisce linee guida per la valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale degli impianti di recupero del rifiuto organico, a tutte le tipologie di impianti per la produzione di biogas e biometano.
Spiace che la giunta Cirio non abbia riscontrato le stesse necessità ed urgenza, lasciando pertanto la strada spianata alla proliferazione incontrollata di tali impianti, con conseguente incremento del consumo di suolo naturale ed agricolo.
Mauro Calderoni
Consigliere regionale del Partito Democratico