CUNEO - Tunnel di Tenda, Gribaudo chiede ristori per la valle e il governo affossa il suo ordine del giorno

“Una presa in giro per i cuneesi” tuona la deputata del Pd: “Neppure la nuova vittoria di Cirio smuove l’interesse della maggioranza per l’opera”

Redazione 30/07/2024 12:44

“Si tratta di una presa in giro per le cittadine e i cittadini cuneesi, piemontesi e per gli operatori economici in particolare della valle Vermenagna”: Chiara Gribaudo, deputata e vicepresidente nazionale del Partito Democratico, commenta senza mezzi termini la bocciatura dell’ordine del giorno sullo stato dei lavori al tunnel del colle di Tenda, da lei presentato alla Camera.
 
Nella giornata di lunedì l’aula ha respinto l’ordine del giorno nel quale la parlamentare borgarina raccontava dettagliatamente i ritardi nella realizzazione del tunnel della strada statale 20, chiusa sin dal 2020, elencando le diverse difficoltà su cui si sono accesi i riflettori anche della Corte dei Conti.
 
Attualmente i lavori per il ponte sono al 32 per cento di realizzazione, mentre l’avanzamento di produzione degli impianti tecnologici è al 23% e l’installazione appena al 3 per cento. Entro ottobre 2023 si sarebbero dovuti concludere la nuova galleria, il ponte sul Rio della Cà, i tornanti della valle Roya e le opere accessorie, con l’obiettivo - enunciato dall’Anas - di riattivare la circolazione entro giugno 2024 e completare i lavori entro giugno 2025. Ma probabilmente non si riuscirà neppure a terminare e attivare il nuovo Tenda entro il 31 dicembre prossimo.
 
L’ordine del giorno ha avuto parere negativo del governo ed è stato bocciato dalla Camera con i voti della maggioranza. “Ho chiesto al Governo di impegnarsi in una serie di urgenti e necessarie iniziative - spiega la proponente - come prevedere, nel caso in cui non sia rispettato il termine del 31 dicembre 2024, che gli introiti delle penali siano riversati alle comunità locali”. Con il documento si puntava inoltre a “prevedere già con il disegno di legge di bilancio 2025 i ristori agli abitanti della valle Vermenagna per i danni economici subiti in questi anni, visto il mancato afflusso turistico legato al mancato completamento dell’opera”.
 
L’onorevole Gribaudo non nasconde la sua delusione: “Sono molto amareggiata soprattutto dall’evidente disinteresse del governo per questa parte del Paese, neppure la nuova vittoria di Cirio alla Regione smuove l’interesse della maggioranza nei confronti di un’opera fondamentale nei rapporti turistici e commerciali con la Francia”. La “pasionaria” assicura che la battaglia politica non finisce qui: “Torneremo a insistere durante la discussione della manovra di bilancio perché questa vergogna arrivi al termine, ma soprattutto perché si trovino i ristori per gli abitanti della valle Vermenagna, che hanno vissuto l’anno più difficile dal momento che le promesse di riapertura non si sono verificate. Infine dobbiamo pretendere che a questa richiesta si uniscano anche Provincia e Regione che avevano chiesto ristori al tavolo della Prefettura”.

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