“I problemi fin qui emersi presuppongono un deciso cambio di passo nei prossimi mesi per riuscire a completare i lavori entro giugno 2024”. Lo afferma in una nota il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi, reduce dalla conferenza intergovernativa italo-francese tenutasi stamani.
Anche il governo insomma si preoccupa per i ritardi accumulati in questi mesi, e l’appello a “fare in fretta” fa trasparire più di qualche dubbio perfino sulla nuova scadenza - giugno del prossimo anno, appunto - che Anas e Edilmaco hanno indicato dopo mesi di tentennamenti. I lavori intanto proseguono “nelle more della definizione dei costi che saranno analizzati nella prossima CIG insieme ai sindaci, con le opportune valutazioni per una apertura anticipata”. Prosegue il dialogo con i rappresentanti francesi e, come concordato, la prossima CIG sarà convocata a Roma il 29 settembre.
“Nei prossimi giorni - annuncia Rixi - sarà abbattuto finalmente il diaframma mentre, da subito, i cantieri aumenteranno la produzione. A settembre si chiuderanno gli accordi definitivi sul prosieguo dell’opera, compresa la seconda canna, e su tutto il tema ferroviario”. A breve ci sarà anche la nomina di un ispettore ministeriale per vigilare al meglio sull’esecuzione dei lavori e il rispetto dei tempi: era stato lo stesso viceministro a impegnarsi in tal senso, la scorsa settimana, dopo la levata di scudi dei sindaci che avevano accusato il commissario Nicola Prisco, funzionario Anas nominato dal governo Conte II, di aver “illuso” il territorio.
Quel che pare certo, per ora, è che servirà una nuova progettazione e una nuova gara per mettere mano al vecchio tunnel: ciò esclude che ad occuparsene possa essere Edilmaco, la quale del resto ha già le sue gatte da pelare con il Tenda bis. Qui l’apertura avverrà in modalità cantiere, ma è ancora da vedere come: l’ipotesi della safety car di cui ha parlato Anas appare complicata e il rischio è che - oltre ad esasperare gli automobilisti - la riapertura “dimezzata” rallenti ancor di più i lavori. Oltre al danno la beffa, insomma.