CUNEO - Turismo e terre alte, Colombero (Uncem): "Sbagliato pensare che la montagna sia per tutti"

Il presidente regionale dell'Unione dei Comuni Montani interviene nel dibattito aperto da una lettera di Marco Bassino, gestore del rifugio "Questa", al direttore del CAI Antonio Montani

Roberto Colombero

a.d. 11/08/2023 12:57

Hanno fatto molto discutere, sui social e non, le parole di Marco Bassino, giovane gestore del rifugio “Emilio Questa”, in alta valle Gesso, che si è rivolto in una lettera al direttore nazionale del CAI Antonio Montani lamentando alcune esperienze “infelici” con alcuni soci dello stesso Club Alpino ospiti della sua struttura. Tra i tanti commenti anche quello di Roberto Colombero, presidente di Uncem Piemonte, che ha affidato ad un post su Facebook le sue riflessioni.
 
Scrive Colombero: “Tema molto, molto complesso. Non riducibile a due battute sui social, non semplificabile a socio o non socio CAI. Una questione  che arriva da lontano. E riguarda il tema della fruizione turistica. Perché il turismo è fondamentale, ma è sbagliato il messaggio che la montagna sia per tutti. A qualsiasi costo. Non è così. E anche le diffuse politiche che ‘va bene tutto, accesso a tutti, dappertutto’ non sono corrette: in alcuni casi abbiamo  creato rifugi che sono diventati autogrill della montagna da un lato (più traffico c’è e meglio è) e dall’altra alimentato la sensazione che si possa chiedere e pretendere tutto, ovunque, a tutte le quote”.
 
Per il presidente regionale dell’Unione dei Comuni Montani “La montagna racchiude in sè il senso del limite: non è per tutti, non ovunque, non a qualsiasi costo, neanche pagando. Perché c’è gente che avrebbe necessità di un patentino per andare in montagna appena lascia la propria casa in pianura (città o paese di campagna poco cambia). La montagna necessita di selezione, che non dipenda dal portafoglio del turista: sarà poco democratico, ma è fisiologico. E sopratutto salutare. Per chi ci vive e lavora”.

Notizie interessanti:

Vedi altro