CUNEO - Tutto fermo all’ex Policlinico di Cuneo. Lauria: “Basta prese in giro”

Lavori bloccati da sei anni, dopo il cambio di destinazione, in attesa di una sentenza. Il consigliere attacca: “Hanno comprato una 500, gli abbiamo regalato una Ferrari”

Andrea Cascioli 26/07/2023 11:41

“Avete regalato una Ferrari a uno che aveva comprato una Cinquecento: per venirgli incontro, avete pensato anche di regalargli la benzina”: la sintesi di Beppe Lauria riassume le critiche delle opposizioni sulla situazione dell’ex Policlinico di Cuneo, tra corso Dante e via Bassignano, ostaggio da quasi quarant’anni esatti del degrado e poi di un braccio di ferro tra privati e amministrazione pubblica.
 
Si pensava che a metterci una pezza - sebbene al prezzo di un cambio di destinazione d’uso - sarebbe bastata la variante approvata nel 2017 dalla prima giunta Borgna, appena prima delle elezioni. Alla società Sima Dati sas di Michele Angelo Manassero, proprietaria dell’immobile, veniva data la possibilità di edificare 28 alloggi e alcuni uffici su una superficie di 3.300 metri quadri, in cambio del versamento di extraoneri di urbanizzazione pari alla somma di 533mila euro. Il progetto, con i relativi rendering, è stato presentato nel gennaio 2021 e approvato dal Comune. Poi non è successo nulla. O meglio: a bloccare i lavori prima ancora che partissero è intervenuta la legge regionale 7 del 21 maggio 2022, la cosiddetta legge Marin. Una norma sulla semplificazione urbanistica ed edilizia che il governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale, sollevando un conflitto di competenze.
 
In attesa del verdetto della Consulta, i proprietari hanno chiesto una proroga per l’accettazione della convenzione nell’agosto scorso e poi una seconda proroga a giugno di quest’anno. Su questa richiesta, spiega l’assessore al Patrimonio Alessandro Spedale, la giunta deve ancora pronunciarsi: “Sembra che ora vi sia un nuovo disegno di legge della Regione, - aggiunge - volto a porre al riparo sia l’attività delle amministrazioni comunali che quelle dei privati da un’eventuale declaratoria di incostituzionalità”. Anche il versamento degli extraoneri rimane “congelato”: i 533mila euro, secondo gli accordi, dovranno essere versati per il 40% al momento del rilascio del permesso di costruire e per il restante 60% entro la presentazione del certificato di agibilità. Non ci sono invece ulteriori richieste di ampliamento dell’area edificabile, chiarisce l’esponente della giunta rispondendo a una domanda di Lauria.
 
Il consigliere torna comunque a esprimere il suo disappunto, legato anche alle tempistiche: “Sette anni fa questa maggioranza regalò il Policlinico a un privato trasformandone la destinazione d’uso: ci venne spiegato che ciò si rendeva necessario perché non si poteva continuare a permettere che una parte della città fosse lasciata all’incuria. Sono passati sette anni e lo stabile è ancora lì, abbandonato oggi come ieri”. Questo, aggiunge il portabandiera della destra civica, nonostante alla “Ferrari” si fosse regalato anche un “pieno di benzina”, ovvero un ampliamento non trascurabile della superficie edificabile.
 
“Avete spiegato che l’operazione era urgente e state permettendo queste ulteriori lungaggini” conclude il consigliere, rivolto verso i banchi della giunta: “Da rilevare anche che la legge regionale è del 2022, ma l’autorizzazione risale a ben sei anni prima. Mi attendo quindi che la proroga non venga concessa, altrimenti ci prendiamo in giro”. Intanto però resta il degrado: “L’edificio è transennato, ma non è sufficiente questo perché non ci sia incuria: basta andare a vedere”.

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