Negli ultimi giorni, a seguito dell’invasione ingiustificata dell’Ucraina, la Federazione russa è stata oggetto di sanzioni crescenti varate dall’Unione Europea e il mondo occidentale. Una risposta che deve essere necessariamente unitaria e determinata di fronte alla violazione di uno stato libero e democratico e alle minacce nucleari di Putin. Per questo serve un fronte compatto e deciso in ogni settore e livello governativo.

 

“Esprimo sconcerto e stupore sul fatto che il presidente piemontese Alberto Cirio non abbia nulla da dire in merito alla presenza nella sua giunta di Maurizio Marrone, che in più occasione in passato è stato promotore di scambi e intese con rappresentanti dei separatisti filorussi nel Donbass – commenta la deputata del Partito Democratico Chiara Gribaudo -. A maggior ragione visto che l’assessore Marrone ha la delega alla cooperazione internazionale”.

 

Non è una grossa novità che Putin nel corso degli ultimi anni abbia riscosso simpatie tra i leader di centrodestra, Matteo Salvini e Giorgia Meloni in primis. Ma a Torino si è anche andati oltre arrivando ad aprire un Centro di rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk in Italia, nato con lo scopo di raggiungere il riconoscimento internazionale della Repubblica. La regia fu proprio quella di Marrone, allora consigliere regionale all’opposizione. E solo pochi giorni fa il consigliere leghista Alberto Preioni definiva Putin “un grande leader”.

 

“Cirio ha dichiarato che all’Ucraina non bastano le parole ma i fatti. Su questo mi trova totalmente d’accordo. Per questo lo invito a chiarire in merito alla presenza di filorussi nella sua giunta e nella sua maggioranza e sgomberare il campo da qualsiasi ambiguità, anche valutando una ridistribuzione delle deleghe. Il Piemonte e chi lo governa devono – conclude Gribaudo - essere dalla parte della pace e della democrazia senza se e senza ma”.