Riceviamo e pubbbichiamo un comunicato stampa dell'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in Provincia di Cuneo sui fatti di Macerata.
Vendetta razziale, raid xenofobo, azione terroristica non dissimile da quelle organizzate dall’Isis: comunque lo si voglia chiamare, ciò che è successo nel centro di Macerata, con la sua scia di sangue e di orrore, non è il gesto di un folle o di un disadattato, ma il frutto di un clima sociale e politico spaventosamente deteriorato e avvelenato da impulsi neofascisti, da terminologie di guerra e da farneticazioni sulla razza. Quello stesso clima che aveva convinto una decina di anni fa le forze democratiche cuneesi a costituire il “Comitato per la difesa della costituzione nata dalla Resistenza”.
Con l’episodio di Macerata, la campagna razzista ha scavalcato il terreno della propaganda, generando una vera e propria azione terroristica: un pericoloso salto in avanti della destra fascista e xenofoba, un allarmante passo indietro della nostra civiltà democratica. A Macerata - com’è stato giustamente scritto - si è caduti in uno dei punti più oscuri della nostra storia recente, e quanto successo lì, potrebbe accadere altrove e ovunque.
Per reagire a questa deriva, insieme alla mobilitazione immediata di tutte le forze democratiche, occorrono risposte culturali e formative adeguate. L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “D.L. Bianco” di Cuneo, impegnato da anni nella costruzione di strumenti per una lettura storica del presente, intensificherà la sua presenza nelle scuole e nel territorio per la formazione delle nuove generazioni alla cittadinanza democratica e per la creazione, attraverso essa, dei veri anticorpi contro il fascismo e la xenofobia.