Riceviamo e pubblichiamo.
Stupisce in questo momento storico caratterizzato da gravi cambiamenti climatici vedere distruggere un prezioso terreno agricolo per costruire capannoni per l’allevamento di polli. È quanto sta succedendo in frazione Maigre del Comune di Moiola, nei pressi dei fortini, lungo la strada sulla destra orografica della Stura, in zona protetta dall’Europa che l’ha individuata come ZSC (Zona Speciale di Conservazione Stura di Demonte IT 1160036). A nulla sono valsi i nostri interventi a partire dal 2020 per scongiurare questo scempio. Il progetto ha avuto il parere positivo, pur con delle prescrizioni, della Soprintendenza e del Parco Alpi Marittime, al quale spetta la gestione delle ZSC a livello provinciale. Oltre alla notevole rilevanza dell’area sotto l’aspetto paesaggistico, motivo più che sufficiente per preservarla, l’habitat distrutto era classificato nel codice Natura 2000 al numero 6510 (habitat di direttiva 92/43/CEE) come prateria mesofila da sfalcio a
Arrhenatherum elatius, una interessante specie di avena non così comune nel nostro territorio.
Inoltre, nei fortini svernano alcune rare specie di pipistrelli e altri li utilizzano come rifugio temporaneo estivo. È vero che i fortini non sono interessati dai lavori per i nuovi capannoni, ma il disturbo che deriverà per le specie di Chirotteri ospitate sarà tale da rischiare il loro allontanamento e, forse, la scomparsa. Se a questo aggiungiamo l'impatto dei mezzi pesanti, prima di cantiere e poi per il trasporto del pollame in entrata e in uscita, con viaggi frequenti, visto anche il frenetico ciclo di "vita" dei capi avicoli di tali allevamenti, fatichiamo a capire l'assenso a tale insediamento da parte della Provincia, proprietaria e responsabile della strada destra Stura, strada peraltro posizionata sul fianco esposto a nord della valle e dunque in inverno per lo più in ombra e passibile di gelate, non certo un toccasana per il traffico di mezzi pesanti. E, legato all'impatto di traffico, non vogliamo nemmeno dimenticare lo strabismo dell'Unione Montana (peraltro, incidentalmente, guidata politicamente proprio dal Sindaco di Moiola) che ha ormai da decenni istituito i percorsi della ciclovia e della ippovia di valle insistenti in quel contesto proprio sul sedime della strada provinciale stessa. É sbalorditivo che nessuno abbia potuto notare la poca compatibilità tra ciò che veniva permesso e ciò che da decenni esiste in termini di fruizione sostenibile della valle.
Ora il danno è fatto. Abbiamo perso un ambiente unico per un intervento non indispensabile. Bastava utilizzare i tanti capannoni dismessi presenti anche in valle Stura, evitando un inaccettabile consumo di suolo, indispensabile per la sopravvivenza anche della nostra specie.
Cercheremo di capire se ci sono responsabilità in questa decisione. Comunque ci auguriamo da parte di chi ci governa e di chi ha compiti di tutela dell’ambiente una futura maggiore attenzione.
Il presidente di Pro Natura Cuneo Domenico Sanino
Il presidente di Legambiente Cuneo Bruno Piacenza
Il presidente di Lipu Cuneo Silvio Galfrè
Il presidente di Cuneo Birding Albino Gosmar
Il presidente di Italia Nostra Cuneo Alberto Collidà