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Forse per la prima volta le tre valli si mettono insieme, e con loro la città di fondovalle, per un progetto forte e moderno. Non sempre abbiamo lavorato insieme, non sempre abbiamo programmato prima di lavorare”. Con queste parole la sindaca di Roccavione
Germana Avena ha introdotto la conferenza stampa di presentazione della Green community “Margreen” che si è tenuta oggi pomeriggio, venerdì 10 febbraio, presso la sala consiliare del municipio roccavionese. Il progetto vede come capofila l’Unione Montana Valle Stura e coinvolge anche quella delle Alpi Marittime, insieme a Roaschia e Valdieri. I Comuni coinvolti sono in totale venti, distribuiti tra le valli Vermenagna, Gesso e Stura. Un territorio vasto, che vede al suo interno tre passi internazionali, sette siti “Natura 2000” e 71.584 ettari di superficie tutelata. Il progetto per la Green community “Margreen” ha ottenuto un finanziamento di 4 milioni e 300 mila euro nell’ambito del PNRR: somma che verrà investita per progetti comuni a vocazione “verde”. “
Preservare un territorio green valorizzandolo in forma sostenibile”, questo lo slogan che compare sul sito
Margreen.it.
Da definizione riportata sul sito, "Le Green communities sono comunità locali, tra loro coordinate e/o associate, che intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono e che saranno finanziate nella realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale”.
Margreen si svilupperà in nove ambiti di intervento: dalla gestione del patrimonio agro-forestale alla produzione di energia con fonti rinnovabili, dalla gestione integrata e la razionalizzazione delle risorse idriche allo sviluppo del turismo sostenibile, passando per la promozione di infrastrutture per una montagna moderna, per l’efficientiamento energetico di impianti e opere, per lo sviluppo di attività produttive, servizi di mobilità e modelli di aziende agricole sostenibili. Nel concreto, la strategia si tradurrà in una serie di interventi inseriti nel piano operativo: tra questi azioni a favore dei rifugi alpini per l’approvvigionamento dell’acqua, la creazione di una ciclovia tra le valli Gesso e Vermenagna, l’implementazione delle Porte di Valle, sostegni agli alpeggi, piani di recupero dei boschi e la creazione di spazi di co-working.
Ad illustrare i princìpi della strategia - redatta insieme ai tecnici di SeaCoop - il presidente dell’Unione Montana Valle Stura e sindaco di Moiola Loris Emanuel: “Questo è un progetto che ha anche forti spinte transfrontaliere. C’è un legame fortissimo con il territorio vicino a noi e nell’area di Margreen è auspicata la creazione di un parco nazionale-internazionale: lo prevede il Trattato del Quirinale del 26 novembre 2022, entrato in vigore il 1° febbraio”.
Hanno preso parte alla presentazione, tra gli altri, il presidente della Regione Alberto Cirio e quello della Provincia Luca Robaldo, oltre ai presidenti di Uncem Piemonte, Roberto Colombero, e Parco Alpi Marittime, Piermario Giordano, insieme alle deputate Monica Ciaburro e Chiara Gribaudo, ai consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso e a diversi Sindaci del territorio coinvolto.
“La risorse ci sono, bisogna sapere andare a prenderle e bisogna spenderle bene e in tempi più brevi. In provincia di Cuneo spesso siamo più bravi degli altri in questo, quello che viene presentato oggi è un esempio virtuoso di impiego delle risorse”, ha commentato Cirio.
Il dibattito si è poi sviluppato e soffermato sul tema del futuro della montagna. Particolarmente accorato l’intervento di Gian Pietro Pepino, sindaco di Entracque, che ha portato alcuni dati ricavati da una ricerca condotta personalmente: “Ho analizzato i dati demografici degli ultimi sessant’anni dei Comuni sopra i 700 metri. In provincia di Cuneo sono 57: tre hanno perso tra il 20 e il 30% della popolazione, quattro hanno perso tra il 30 e il 40%, sei hanno perso tra il 40 e il 50%. Tutti gli altri, ben 44, hanno perso più del 50% dei residenti, un terzo ne ha persi oltre il 65%”. Pepino ha parlato della necessità di impiegare le risorse per mantenere i servizi nelle aree montane e per rendere attrattivi i paesi di montagna: “Si parla spesso di lavoro, ma io credo non si quello il vero punto della questione. Vinadio da quando c’è lo stabilimento Sant’Anna ha perso il 30% degli abitanti, se bastasse il lavoro non li avrebbe persi. Noi dobbiamo rendere belli i nostri paesi. Chi sceglie di vivere in montagna ha bisogno dei servizi, certo, ma lo fa anche per questione ‘di cuore’: chi vive in montagna deve essere convinto di vivere nel posto più bello del mondo”.
I progetti previsti nell’ambito della strategia Margreen si svilupperanno nei prossimi tre anni, con conclusione prevista nella primavera del 2026. Scorrendo nelle immagini allegate all'articolo è possibile consultare l'elenco completo degli interventi previsti.