“Un malato di Covid su 10 è stato contagiato sul posto di lavoro, Un terzo dei morti sul lavoro del 2020, in questo momento, è un decesso per Covid”. Citando i dati diffusi oggi da INAIL la deputata del Partito Democratico Chiara Gribaudo rivendica la posizione assunta lo scorso inverno: “Quando a febbraio gli operai scioperavano chiedendo misure di prevenzione più stringenti ed avevo chiesto più controlli e più ispettori, si era alzata subito una violenta levata di scudi, poi proseguita per mesi con le polemiche sulle responsabilità dei datori di lavoro - ha scritto la parlamentare sulla sua pagina Facebook - Ho lavorato perché le responsabilità penali fossero legate al mancato rispetto delle norme di prevenzione in azienda, e non a chi si ammala nella vita privata. Ma è evidente che il rispetto delle regole non c'è stato”.
I numeri sono impietosi: “66.871 denunce di contagi sul lavoro nei primi 10 mesi dell'anno sono troppe, 332 contagi mortali sul lavoro”. La dem non le manda a dire: “Potremmo parlare di chi ha tenuto aperto in zona rossa mandando giustificazioni fittizie alle prefetture, o di quei lavori a rischio negli ospedali e nelle RSA dove il prezzo da pagare è stato altissimo, ma dobbiamo anche parlare dei controlli che non funzionano. Chiedere più ispettori e un rilancio radicale degli enti di vigilanza non è voler male alle imprese. Serve più attenzione per la salute, e anche per salvaguardare l'economia giusta di chi rispetta le regole”.
“Se non facciamo questo salto culturale non solo rimarremo il paese ingiusto di prima, ma si continuerà con questo pericoloso approccio alla sicurezza - conclude Gribaudo -: quello per cui viene sempre prima qualcos'altro. Invece no: prima vengono le vite umane”.